Fallito (quasi) l’obiettivo scudetto, ecco i primi mugugni della piazza su Luciano Spalletti. Ma attenzione: un conto è discuterne le scelte di formazione (partita persa contro la Fiorentina) e i cambi (partita con la Roma), un altro metterlo metaforicamente sotto processo. È un errore che è stato già commesso a Napoli, dove sono stati criticati – a ragione o a torto – signori del calcio come Ancelotti e Benitez, tecnici che hanno scritto pagine importanti della storia azzurra come Mazzarri e Sarri. Non si commetta anche stavolta questo sbaglio. Spalletti è l’uomo giusto per guidare il Napoli. Lo ha riportato (quasi) in Champions League ed era questo l’obiettivo indicato da De Laurentiis. Certo, un po’ tutti avevamo immaginato un finale di campionato differente: gli stop and go di Milan e Inter avevano autorizzato questa speranza, rimasta tale.
A Spalletti, tornato in panchina dopo due anni di assenza, non era stato chiesto di vincere subito. Il presidente lo ha scelto per un progetto di “lungo orizzonte”, come era stato scritto nel bilancio della Ssc Napoli del 30 giugno 2021, pochi giorni dopo la sua assunzione. E per sviluppare tale progetto è necessario ristrutturare la squadra, che è riuscita ad andare oltre le emergenze – buoni paradossalmente i risultati quando vi sono state assenze per Covid o infortuni – ma non oltre l’alterno rendimento di alcuni suoi giocatori, a cominciare da Fabian e Zielinski. Senza dimenticare la stagione di Insigne, che è arrivato 9 reti grazie a 8 rigori e raramente ha offerto spunti all’altezza dello scorso campionato, in cui era stato vero protagonista. Ci auguriamno che nella stagione 2022-2023 Osimhen abbia meno problemi di salute perché è una risorsa importante, la migliore in attacco.
D’altra parte, lo scorso campionato era stato tormentato per gli stessi motivi e per il deficit di personalità, nonché per la mancanza dell’attitudine a vincere, che aveva impedito alla squadra di Gattuso di centrare l’obiettivo Champions dopo un’ottima risalita. Ora ci sono giocatori a scadenza di contratto e altri che andranno via perché così deciderà il club. La Champions sarà un’ottima base di ripartenza. Con Spalletti e senza mugugni.