Lo scudetto passa dal San Paolo: Napoli-Juve stasera vale come non
mai. Gli azzurri guardano gli eterni rivali dall’alto verso il
basso: in testa alla classifica con un più quattro che
diventerebbe più sette in caso di successo. L’occasione
è di quelle ghiotte, allo stadio sarà sold out: una
cornice straordinaria per una partita d’importanza capitale.
Sarri tiene il profilo basso, testa solo alla preparazione della
partita ieri a Castel Volturno e gestione delle emozioni. Il Napoli
in questi anni è cresciuto e ormai è abituato a
vigilie del genere, sia di campionato che di Champions. Il pericolo
è di caricare troppo l’evento, l’attenzione è
tutta sulla partita e sul modo di affrontarla al meglio. Il Napoli
pensa prima a se stesso, ai movimenti da effettuare, al gioco da
sviluppare al meglio ma ovviamente l’attenzione è
rivolta alla Juve e ai pericoli da limitare.
Miglior difesa contro migliore attacco. Il quadro è cambiato
rispetto all’anno scorso: adesso la difesa meno battuta
è quella di Sarri (9 gol al passivo, come la Roma che ha
giocato una partita in meno), mentre quello di Allegri con 40 gol
è il miglior attacco della serie A. Gli azzurri hanno subito
cinque gol in meno dei rivali bianconeri che invece nelle prime 14
giornate sono riusciti a mettere a segno cinque reti in più.
Al terzo anno di lavoro sulla panchina azzurra il lavoro difensivo
del tecnico toscano adesso ha dato in pieno i suoi frutti:
automatismi perfetti della linea a quattro, errori individuali
ridotti e intesa di reparto. Rispetto alla scorsa stagione invece
è migliorato il potenziale offensivo della squadra di
Allegri.
Decisivi i duelli individuali in ogni fazzoletto di campo, le sfide
chiave a centrocampo dove s’incroceranno Hamsik e Khedira,
Jorginho e Pjanic e Allan e Matuidi. Qualità e
quantità: la necessità degli interpreti di sviluppare
al meglio sia la fase offensiva che quella difensiva. Più
muscolare il reparto juventino, più tecnico quello azzurro:
decisivo sarà il movimento senza palla per velocizzare al
massimo la manovra. E poi fondamentale sarà il lavoro delle
due difese a quattro per bloccare gli attacchi avversari: Allegri
opta per la linea a quattro con Alex Sandro che però
salirà a sinistra quando il pallino sarà nelle mani
della Juve. Il primo obiettivo sarà quello di limitare al
massimo il tridente leggero, quello formato da Callejon, Mertens e
Insigne (l’attaccante di Frattamaggiore ieri ha svolto
l’intera seduta, dopo la precauzione usata nei giorni scorsi
per qualche problemino alla schiena).
From: Il Mattino.