E’ il primo cimelio di Diego in cui ti imbatti entrando nelle due sale della mostra «Maradona genio ribelle», allestita a Pompei nel museo temporaneo di Palazzo De Fusco in piazza Bartolo Longo. Una mostra ricchissima, con le foto di Sergio Siano – fotoreporter del Mattino e prezioso narratore di questa città e di questa squadra – e il materiale messo a disposizione da Massimo Vignati, il figlio di Saverio (storico custode del San Paolo) e di Lucia (governante di casa Maradona per sette anni).
Il primo cimelio è la camicia a righe che Diego indossava il 4 luglio dell’84, quando salì a bordo del volo Alitalia Barcellona-Roma che lo avrebbe portato in Italia. Il giorno dopo venne presentato davanti ai sessantamila del San Paolo. Nella teca c’è anche la copia del contratto che Maradona firmò il 30 giugno per il trasferimento del secolo, come venne definito in tutto il mondo.
E poi le magnifiche foto di Sergio Siano, una carrellata che rappresenta l’omaggio alla squadra e alla città nei giorni dei primi due scudetti, con immagini quasi identiche a quelle della festa per il terzo.
In bianco e nero e dunque più suggestive. Tra i pezzi pregiati messi a disposizione dalla famiglia Vignati – la mostra termina il 9 giugno – anche la giacca a vento che Diego indossò prima della partita a Monaco di Baviera della Coppa Uefa ’89 contro il Bayern, quando diede un saggio della sua pregiata tecnica palleggiando sulle note di Live is Life. Che è uno dei brani che accompagnano i visitatori in questo percorso tra i ricordi del Mito.