Un’alternanza perfetta e un confronto costante. Le due facce di una stessa medaglia, quasi sempre trafitta dagli avversari, sono quelle di Alex Meret e David Ospina, quattro guanti e due cuori al servizio del Napoli. Il primo sarebbe pronto a prendere sulle spalle l’eredità dei grandi predecessori italiani che hanno fatto scuola, ma l’ultimo anno di azzurro ha lasciato qualche ombra di troppo insieme a tante luci. Il secondo ha saputo sfruttare tutta l’esperienza che ha per dare una mano importante al Napoli che ha dovuto rialzarsi nella seconda parte di stagione, con qualche passaggio a vuoto che ha fatto storcere il naso a qualcuno.
A certificare l’armonia dei portieri, però, sono sempre state le parole dei due, sempre rivali per un posto ma mai nemici. «Questo rapporto speciale si intuisce, ma l’alternanza tra i due è stata troppo marcata» il pensiero di Luca Marchegiani, prima portiere di assoluto livello e oggi stimato commentatore Sky. «Il calcio è cambiato, è vero, alcuni miei ex colleghi pensano che ci sia ancora spazio per il portiere titolare sempre e la sua riserva quando ormai non è più così, ma il turnover scientifico in porta non fa bene. Entrambi potevano dare qualcosa in più. Ho grande stima di Meret, ha qualità straordinarie e ha bisogno di giocare». Anche mandandolo in prestito per un anno? «Il peso della maglia del Napoli è diverso da quello di un’altra squadra. Penso che già oggi possa essere un titolare azzurro e l’ha dimostrato». Come nella finale di Coppa Italia o con le parate che hanno portato gli azzurri agli ottavi di Champions. «Esatto. È vero, ci sono stati anche errori e quelli sono macigni per un portiere, ma chi non ne fa? Un portiere va valutato per il rendimento complessivo che ha».
L’affidabilità dei due azzurri, però, è un fattore innegabile. «Quest’anno il Napoli aveva due portieri che le altre si sognano» il commento di Dino Zoff, che la porta degli azzurri la conosce molto bene: «Gestire due calciatori così non è semplice, onore a Gattuso che ha saputo farlo. Poi c’è un’altra verità» Che sarebbe? «Un portiere giovane deve giocare e avere continuità. E lo deve fare anche nella piazza in cui vuole rimanere: meglio restare a Napoli e dover dividere la porta con Ospina un altro anno che andare altrove in prestito». L’esperto ex numero uno e campione del Mondo non si nasconde: «Quella del gioco coi piedi è una scusante, ci andrei con molta calma. Non perdiamo la concentrazione: un portiere si valuta per quello che fa con le mani, per le uscite e per la sicurezza che dà. Se cominciamo a pensare che i portieri siano dei centrocampisti perdiamo la sostanza del ruolo».
«Ma anche con i piedi Alex potrà diventare un riferimento di assoluto livello». Ne è certo Giovanni Galli, ex portiere che ha indossato anche la maglia napoletana per tre stagioni e ora volto noto Mediaset. «Gattuso ha fatto di necessità virtù, è arrivato in una situazione complicata e ha dovuto rialzare la squadra. Per farlo, aveva bisogno di certezze e esperienza, da qui la scelta caduta sul colombiano. Avrebbe dovuto dare troppe responsabilità a Meret in quel momento, ma entrambi sono portieri di grande affidabilità. Ho tanta stima per Alex, forse il suo carattere introverso ne spengono alcune qualità. C’è da dire che la difesa azzurra non ha aiutato: se Koulibaly e Manolas non sono mai nella migliore versione, un portiere così giovane può risentirne». Un prestito di un anno altrove, però, non migliorerebbe le cose: «Per me andare in prestito sarebbe una mezza sconfitta, sia per Meret che per la società» – ha continuato Galli – «È vero, a Napoli c’è tanta pressione, ma ha tutti i numeri per sopportare il peso della maglia. Da un portiere di 23 anni devi mettere anche in preventivo di poter perdere una partita, ma il bilancio finale lo farai a stagione finita».
Di certo c’è che il Napoli non può più permettersi di aspettare. «Serve una scelta, in una direzione o nell’altra» il pensiero di Nando Orsi, ex portiere e apprezzata voce tecnica di Sky Sport. «A me l’alternanza non è mai piaciuta, per questo dico che il club deve scegliere: se credono in Meret, puntino su di lui, altrimenti tutto su Ospina. Alex non deve dimostrare nulla, è al pari di Donnarumma e altri grandi portieri, per lui è solo questione di fiducia». La continuità è la ricetta giusta: «Più giochi e più hai confidenza, trovi le tue certezze, ti interfacci coi compagni. Sia Meret che Ospina hanno fatto errori e mi aspettavo di più da entrambi, ma le porte girevoli non danno mai sicurezza al reparto».