Rientra sul sinistro e calcia in porta, Sagnan devia, Remiro non la prende e Matteo Politano segna ancora un gol da fuori area, che vale la vittoria del Napoli. Con il tempo e il lavoro, la forza e i tentativi, Politano sta dando un contributo notevole agli sforzi tattici di Rino Gattuso. Crescendo sensibilmente il suo peso e crescono i suoi gol, ai dribbling che gli fanno bordeggiare la dribblomaniacità sta associando sempre più il tiro in porta affinando mira e portando a casa risultati che aiutano nelle sere di Europa League come queste, quando la partita è densa, le occasioni stentano, e la squadra avversaria, il Real Sociedad, ha un centrocampo migliore, serve qualcuno che con generosità e voglia provi a uscire dalla densità e a trovare un varco, ed è quello che ha fatto Politano. Agile, ha un bel rientro col pallone e la capacità di accompagnarlo, e ora tira senza cercare il secondo dribbling in uscita, quando lo cerca è per andare a crossare e spesso a disperdersi. Per fortuna che ora più di come faceva con Inter e Sassuolo la spara in porta, e spesso ci prende, se non segna, impegna il portiere, e lo tiene in allerta. Questo rientro e tiro sta diventando un buon colpo, che in Europa League s’è trasformato in jackpot.
In una partita noiosetta, dove le invenzioni di Lorenzo Insigne sono costrette a lasciare il campo dopo venti minuti di gioco, rimane l’unica speranza, anche perché Lozano aspetta il secondo tempo per rafforzarle. Politano diventa l’unica porta girevole dove far ruotare il pallone, rilancia il ritmo pur non avendo una grande progressione né forza, ma diventa l’uomo partita del Napoli. Il suo gol diventa il motivo che aiuta a superare i momenti difficili, con un centrocampo immobile, dove Lobotka non corre e Demme corre a vuoto. Ma Politano che è un esterno meccanico che cerca la giocata e poi la ricerca, è un calciatore che produce una grande quantità di gioco, dalla quale poi si deve aspettare una giocata proficua da gol, come in questo caso, dove fa tutto da solo, dribbla e tira e con fortuna trova la deviazione giusta che aiuta lui e il Napoli. Il coraggio che gli ha dato Gattuso nell’incitarlo a provare il tiro dalla distanza lo porta in questo periodo a capitalizzare questa capacità di dribbling che spesso diventa effimera o straripante, mancando quasi sempre del colpo preciso finale. Ma interrompendo l’egolatria pallonara che lo possiede con l’incitazione al tiro in porta, forse Gattuso ha sottratto tempo e dato possibilità a Politano. La sua forza è la mancanza di paura nel tentativo, ci prova adesso di più e questo sana la sua mancanza atletica d’élite, puntando sulla precisione del tiro e sull’interruzione dello slalom. Insomma, Gattuso gli ha messo un punto e quel punto sta fruttando. Perché Politano tocca tante palle, ne perde diverse e fa anche troppi tocchi volendo essere precisi proprio perché si diverte a tenere il pallone, su questo è entrato Gattuso e gli ha tolto i tocchi, dimezzato i dribbling e dato la licenza di tirare, raddoppiando le sue possibilità di segnare e dando al Napoli soprattutto in partite come questa con la squadra spagnola una chance in più. Riuscisse a fare lo stesso lavoro sui cross di Mario Rui otterrebbe un mezzo miracolo. Intanto la svolta Politano gli consente di recuperare la caduta con l’Az in casa. Gattuso sa anche che appena si stancano quelli come Politano tirano fuori tutti i difetti della loro fisicità minuta, e quindi l’ha tolto, tanto aveva assolto il suo compito, dribblato meno e tirato in porta con profitto. Magari andassero sempre così le cose per il Napoli e i suoi diversi Politano.