(Italiano) Reina chiude ancora la porta in una stagione da record


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Il circo va. Il circo vince e diverte. Cinque gol al Cagliari dove
la Juve lucrò su un golazzo di Bernardeschi. E siamo alla
quattordicesima partita senza prendere gol.

O mama, mama, mama, sai perché mi batte il corazòn?,
ho visto Pepe Reina, ho visto Pepe Reina, ehi mamà,
enamorado son. Pepe Reina, il nostro toro Farnese, il corpo di
Napoli, l’uomo Vogue, va via. L’ha proprio deciso. Valigie
pronte a fine stagione. Se ne va, Pepe Reina, e Celine Dion canta
inutilmente ne me quitte pas, non andare via. Quattro anni in
azzurro, 170 partite, 61 volte imbattuto, 35 in casa, 26 fuori.
Sette rigori parati su nove in Spagna. Tre parati in Italia: a
Balotelli, a Destro e all’olandese Toornstra del Feyenoord.
Quel tweet indimenticabile: Ma quant sim gruossss! e il fascino, il
carisma, i 92 chili sexy. Andrai vicino, andrai lontano, Pepe
Reina? La lontananza sai è come il vento.

Intanto, tira il vento a Cagliari ed è il vento dello
scudetto (alle 21,15 la Juve viene allontanata a 4 punti, ma
dovrà recuperare con l’Atalanta). Bando alle malinconie.
Un giorno se ne andò anche Nembo Kid e si chiamava
Zoff.

Godiamoci la rumba degli scugnizzi, laggiù nella metà
campo del Cagliari e, prima di andar via, in queste ultime dodici
partite chiudi la porta, caro Pepe Reina. Vanno bene i ballerini di
prima fila, ma continuano a dire che si vince con la migliore
difesa. E, allora, Pepe, chiudi la porta e butta la chiave. Tu,
ora, sei il capitano della difesa azzurra meno battuta negli ultimi
undici anni. Dirigi, pari, respingi, fai il libero, saltelli di
gioia.

Alla Sardegna Arena, Reina non è stato a guardare. Ha
toccato più palloni che in altre partite (31). Diciassette
glieli hanno allungati i compagni. Ha sventato una girata
ravvicinata ma debole di Pavoletti. Con i piedi, nell’area
piccola, ha soffiato una palla-gol ad Han. E, nella ripresa, ha
deviato oltre la traversa, in corner, la rasoiata su punizione di
Lykogiannis. S’è divertito Pepe. Ed è giusto che
partecipi al festival azzurro. È giusto che ci metta le mani
e i pugni, i piedi anche. S’era divertito anche a Lipsia,
giocando da libero con le uscite fuori area di testa e di
piede.

From: Il Mattino.

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