Sorry, this entry is only available in Italiano. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.
Rog è l’immagine del Napoli che corre a mille all’ora. Il croato è il più fresco e tra quelli che ha giocato meno (309 minuti in campionato), seguito solo da Giaccherini (305), Tonelli (288) e dall’ultimo arrivato Pavoletti (199), oltre ai due portieri Rafael (i 94 minuti contro la Juve) e Sepe (mai impiegato).
Rog
Un jolly preziosissimo a centrocampo, soprattutto quando c’è da difendere il risultato. Ma anche per aumentare il livello di intensità nel pressing sui portatori di palla avversari. L’importanza delle forze fresche in questo finale di stagione può essere determinante per lo scatto decisivo ai danni della Roma nella corsa al secondo posto. Rog è stato prezioso al Meazza contro l’Inter: schierato al posto di Zielinski (primo cambio della ripresa dopo 18 minuti) è entrato subito nel vivo della partita. Brillantezza atletica. Grande personalità. Soprattutto la voglia di mordere e lottare su ogni pallone: uno di quei centrocampisti che si sente eccome, dalle caratteristiche simili a quelle di Allan e con una maggiore predisposizione a lanciarsi negli spazi. «Siamo venuti, abbiamo giocato e abbiamo conquistato», così ha scritto su Facebook dopo il successo sull’Inter.
Un giovane dal grande presente e soprattutto dal grande futuro, uno dei colpi di mercato estivi del direttore sportivo Giuntoli. Lo individuò da tempo e non mollò la presa fino al preliminare di Champions ad agosto della Dinamo Zagabria. Il via libera dalla società croata arrivò dopo la doppia sfida contro il Salisburgo. Trattativa da 13 milioni, per il centrocampista di 22 anni, uno dei giovani più promettenti del panorama europeo.
Un’arma in più per Sarri in questo rush finale per il secondo posto.
Tanta panchina nei primi mesi, quelli di apprendistato per capire al meglio il modulo di gioco del tecnico toscano che presuppone passaggi di prima, manovre a un tocco con l’imperativo di non portare palla. Il primo vero approccio a marzo, Sarri lo lanciò nella mischia a sorpresa proprio contro la Roma all’Olimpico. Fù proprio il croato fu tra i migliori e tra i protagonisti del blitz azzurro pesantissimo nell’ottica della rincorsa Champions.