Spalletti anche stavolta ci aveva visto giusto. Dopo averlo visto andare a segno due volte di fila, ha ristabilito le gerarchie in attacco e ha rimesso Osimhen al centro. E la scelta è stata premiata da una prodezza di Victor, uno dei gol più belli della sua carriera, a dieci minuti dalla fine, quando la partita contro la Roma sembrava verso avviata verso il pareggio. Magistrale assist di Politano dalla destra, il nigeriano aggirava Smalling e colpiva Rui Patricio sul secondo palo.
Il Napoli ha faticato per conquistare l’undicesima vittoria consecutiva tra campionato e Champions ma era prevedibile. Perché la Roma ha colpito duro – con un eccesso di tolleranza da parte dell’arbitro Irrati – e ha deciso di giocare a uomo su Lobotka, Zielinski e Kvaratschelia. Gli azzurri hanno confermato la loro maturità perché non si sono innervositi ma hanno giocato e infatti tra i due portieri l’unico impegnato è stato Rui Patricio. E hanno aspettato che calasse l’intensità della Roma per colpirla, perché si sono allargate le maglie e negli spazi il Napoli si trova a suo agio, come si è visto nelle quattro partite di Champions League in cui sono stati segnati 17 gol. La sfida dell’Olimpico ha premiato chi ha potuto sfruttare la qualità e ha avuto maggiore pazienza.
Nella ripresa si sono contate soltanto palle gol del Napoli, una clamorosamente sprecata da Juan Jesus, che avrebbe tenuto in modo particolare a segnare dopo il trattamento ricevuto negli ultimi mesi della sua esperienza romanista.
Questa vittoria ha un peso particolare e non perché la Roma abbia ambizioni scudetto (è lontana dal vertice) ma perché saltando questi ostacoli si rafforza una mentalità, oltre alla posizione in classifica, e si raggiungono obiettivi importanti. Con il contributo di campioni come Osimhen – gli auguriamo le migliori fortune sul piano fisico perché sa essere uno straripante bomber – e di gregari come il giovane Gaetano, che Spalletti ha inserito a un quarto d’ora dalla fine: il suo contributo, come quello di Politano, è stato prezioso. La vittoria più bella anche per spegnere i cori razzisti, l’ennesima colata di veleno scaricata da una parte della tifoseria romanista su Napoli.