Ma quale re Travicello? Sarri arriverà alla riunione con De Laurentiis, subito dopo l’ultima di campionato, da allenatore del Napoli. Nel senso che nel caso in cui il patron azzurro dovesse offrirgli la cifra che pensa di meritare e una serie di garanzie sul prossimo Napoli, ci penserebbe non una, ma dieci, cento volte, prima di rifiutarla. No, non arriverà dicendogli: vado via. Anche se pensa che sia la cosa giusta. Anche se da settimane è convinto che il suo ciclo in azzurro sia al capolinea. Ma proverà ad ascoltare, proverà a capire se ci sono margini per una intesa, perché il feeling con i tifosi napoletani è così forte che farebbe fatica a romperlo. Ed è uno dei motivi per cui proverà a capire se, al di là delle esternazioni presidenziali, De Laurentiis ci sono i margini per continuare.
Ed è per questo che difficilmente ascolterà le sirene italiane (il Milan lo ha cercato nei giorni passati ma anche l’Inter si vorrebbe cautelare in caso di separazione con Spalletti): farebbe fatica a tornare così presto da ex al San Paolo. Il suo futuro è, eventualmente, all’estero. Lontano da qui. E tutti gli indizi portano a Londra, al Chelsea. Non è un mistero che Roman Abramovich stia pensando al toscano per il dopo-Conte.
Ma qualcosa sta cambiando nelle ultime ore: è vero, il fitto disdetto della casa a Varcaturo è stato un segnale dei dubbi che travolgono l’allenatore. Ma non è detto che Sarri non possa fare dietrofront. Sarebbe clamoroso, ma il tecnico non ha chiuso la porta al Napoli. E non solo in apparenza. C’è uno spiraglio ma non è vero, visto secondo il punto di vista del tecnico, che dipende solo da lui come detto da De Laurentiis. Dipende pure da cosa il patron metterà sul tavolo. E cosa chiederà per il futuro. Se Sarri si sentirà di poter coniugare gli investimenti sul tavolo con quelle che sono le ambizioni dei tifosi di poter vincere lo scudetto allora è possibile che l’intesa, fino ad ora inattesa, potrebbe arrivare.
È ancora troppo presto per dare risposte definitive: a se stesso, al Napoli e al pubblico. I prossimi giorni non saranno i più importanti. C’è tempo per capire e per le decisioni. Ma non v’è certezza assoluta. De Laurentiis e l’ad Chiavelli intanto provano a cautelarsi: tutto vogliono fare tranne che rimanere con un cerino in mano.
Fa parte del gioco: non è un mistero che tennero in pugno Mihajlovic per quasi 30 giorni prima di scaricarlo in dirittura d’arrivo nel 2015. Insomma, è vero che in un certo senso Giampaolo della Sampdoria possa essere al momento in pole per l’eventuale dopo-Sarri ma sul traguardo potrebbe succedere ancora di tutto. L’impressione è che la margherita la stanno ancora sfogliando dalle parti della Filmauro magari con un certo entusiasmo per un tecnico straniero come Emery o (soprattutto) Benitez. Rafa è rimasto nel cuore del presidente azzurro che ne parla come di un vecchio amico (gli scontri per il business plan, le strutture e tutte il resto sono acqua passata. De Laurentiis inserisce anche il Napoli ufficialmente nella corsa a Inzaghi della Lazio. Due new entry: Semplici e Andreozzoli. E poi Antonio Conte: buoni rapporti, certo, ma al Chelsea guadagna attualmente 11 milioni di euro. Attenzione ai contatti sempre più frenetici con Carlo Ancelotti il cui nome è in rialzo: esonerato dal Bayern, si consola con uno stipendio da disoccupato di 8 milioni di euro a stagione. Ma potrebbe aver voglia di una nuova avventura in Italia e De Laurentiis non nasconde la sua attrazione. Possibilità di riuscita? Difficile, ma non impossibile. «Carlo? Ci siamo confrontati tante volte. Uno come lui non si mette in dubbio,ha scritto la storia del calcio».
Mosse di mercato: Rui Patricio nettamente in vantaggio rispetto a Leno anche perché il Napoli ha con il portoghese un accordo totale. Cosa che con Leno non c’è ancora. Infine il bomber da 20 gol: a meno che non sia un altro, dovrebbe essere il brasiliano Vinicius Morais, attualmente in forza alla Real SC, squadra della seconda serie lusitana.
From: Il Mattino.