C’è un solo Napoli, Sarri non ha bisogno di cercarne altri: sa che non ne troverebbe e non ne ha alcuna voglia di mettersi alla ricerca. In realtà non ne ha neppure bisogno, visto che la capolista marcia al ritmo di otto vittorie e un pareggio. Contro il Genoa, domani sera, sul campo dove con il tecnico toscano in panchina gli azzurri non hanno mai segnato (due 0-0), spazio quindi ai suoi intoccabili. I soliti noti, dunque. Nel senso che la staffetta se la scambieranno, probabilmente, Diawara e Jorignho, Zielinki e Allan, Maksimovic e Albiol e magari anche Maggio e Hysaj. Ovvero, i tradizionali ballottaggi. Tre, al massimo quattro cambi: ma non è il tempo ancora per vedere dal primo minuto uno tra Mario Rui, Ounas o Rog, cosa che tanta gioia darebbe ad Aurelio De Laurentiis che, si sa, auspica un Napoli con più facce (e magari anche con più moduli).
Il patron se ne farà una ragione: Sarri prepara la sfida a Juric senza pensare a grossi stravolgimenti. Non ama il turnover, né crede ai suoi effetti benefici. Non a caso proprio il suo «gemello» Guardiola ha giocato sempre con la stessa formazione-titolare nelle ultime otto partite. Dunque, l’unica tentazione riguardava Ounas: nel senso che Sarri aveva delle perplessità sul recupero di Insigne (dopo la gara di sabato sera era quasi certo che Lorenzo avrebbe avuto bisogno di un po’ di riposo). E invece ieri il fantasista di Frattamaggiore ha dimostrato di aver superato l’affaticamento muscolare (è esattamente un anno che non salta una gara ufficiale, dalla sfida di Crotone del 23 ottobre del 2016).
Insomma, nessuna novità neppure nel tridente: anche se nella ripresa toccherà a Ounas, secondo una staffetta con Insigne che può dirsi già programmata. L’esterno francese negli ultimi giorni ha affrontato due tipi di lavoro: come punta esterna e come falso nove. In pratica il giovane francese si prepara a essere una doppia-alternativa, a Insigne e a Mertens. Col Genoa, dunque, solo lievi correzioni: con il rischio che una parte della rosa possa considerarsi perduta alla causa. Cosa a cui, però, Sarri non crede. La trasferta genovese, pressata tra l’adrenalina della sfida all’Inter e la prospettiva della gara di ritorno con il Manchester City, è un sandwich pericoloso.
Ed è per questo che Sarri non intende mandare segnali sbagliati ai suoi uomini, mandando in campo giocatori fino ad adesso poco utilizzati. Ieri nel discorso pomeridiano alla squadra è stato lapidario: se pensate che il Genoa vale i 6 punti che ha in classifica, la sintesi del discorso, siete fuori strada. Difficile, a questo punto, fare a meno dei veterani. A Marassi sarà quasi tutto esaurito, con circa 7mila tifosi napoletani attesi allo stadio Ferraris. Una cifra straordinaria se si pensa che si gioca di mercoledì sera: i duemila biglietti del settore ospiti sono stati tutti venduti, ma poiché non ci sono restrizioni (che bello!) sarà possibile acquistare i biglietti, in qualsiasi settore, fino all’ultimo. La febbre azzurra, per inciso, è altissima: per la gara col Sassuolo venduti già 28mila biglietti.
Ieri Sarri ha svolto una piccola seduta tattica, senza esagerare nel lavoro atletico: schermaglie per preparare la squadra alla sedute davanti alla tv in programma oggi. Il Napoli si allena in mattinata e poi parte per il capoluogo ligure. Sul volo per Genova, Sarri porterà con sé anche i suoi dubbi sulla formazione. Francesco Sinatti, il preparatore, illustrerà i dati al computer sulla condizione fisica della squadra e da quel momento in poi il tecnico farà le sua valutazioni. Sa che Juric prepara la solita trappola a centrocampo sul regista azzurro ed è per questo che Diawara è in vantaggio su Jorginho. La capolista non vuole perdere il passo e non vuole commettere gli errori del passato: la gara col Genoa è da vincere. E basta.
From: Il Mattino.