Francesco Totti si schiera contro la ripresa del campionato e lo fa durante una diretta con l’attore napoletano Salvatore Esposito tra i protagonista della serie Gomorra. L’ex attaccante della Roma è contrario a un inizio forzato del campionato senza le emozioni che può regalare il pubblico sugli spalti: «La salute viene prima tutto per rispetto delle persone che sono state male. Poi è vero, noi senza calcio non ci possiamo stare, ma bisogna accantonarlo. La salute adesso viene prima di tutto. Non è calcio con le partite a porte chiuse e se non ti puoi spogliare con gli altri calciatori . È tanto per andare avanti. Adesso li faranno allenare, ma non ha senso. Me ne sto a casa in quarantena e aspetto la fine. Invece no, ci sono persone che decideranno questa cosa e noi aspetteremo il loro responso. Il motivo è solo economico e non è giusto, per me dovrebbero scendere in piazza le società, ma purtroppo ce ne sono alcune che vogliono continuare. I giocatori sono pagati dai club e se ti impongono di fare una cosa non puoi rifiutare». Una presa di posizione dura quella dell’ex campione giallorosso che con l’occasione propone anche un nuovo gemellaggio tra Roma e Napoli: «Sarebbe bello, purtroppo è successo un episodio bruttissimo. Sarebbe una cosa bellissima tornare alle vecchie maniere perché il calcio deve essere passione e divertimento invece che avere paura. Quando sono tornato da dirigente della Roma i tifosi del Napoli mi hanno applaudito e poi mi hanno detto: hanno fatto così solo a Maradona e a te. Mi sono sentito un santone».
Francesco svela anche qualche dettaglio della sua nuova avventura da dirigente: «L’occhio ce l’ho, quello mi è rimasto. Sarebbe troppo facile trovare chi fa la rovesciata o il gol a centrocampo. Io guardo la posizione del corpo, lo stop, come calcia di destro o sinistro, il posizionamento. Di giovani ce ne stanno ma io non faccio nomi altrimenti me li portano via. Anche in Serie B e C ci stanno, ce ne sono parecchi che hanno parecchie prospettive. Se fossi una società farei 3 passi indietro. Cercherei di scovare nei propri settori giovanili perché dai la possibilità a tanti italiani di realizzare il proprio sogno». Totti critica anche i prezzi astronomici che hanno raggiunto i cartellini dei calciatori: «Con tutto il rispetto di Mbappè, ma costare 200 milioni a 20 anni è un’eresia. Non è normale a 20 anni guadagnare 20 anni milioni l’anno. Ma è anche vero che se in questo momento ci sono tutti questi soldi che girano nel calcio è giusto che li guadagnino. Però, tornare indietro sarebbe meglio per tutti. Io a 20 anni guadagnavo un millesimo di Mbappè».