(Italiano) Napoli, dedica Milik Ancelotti: «Mi ha aiutato dopo Liverpool»


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Una nuova intervista ai microfoni di Przeglad Sportowy per Arek Milik, l’attaccante del Napoli che si racconta prima dei nuovi incontri con la sua nazionale. «Ci sono tante persone che criticano in rete, oggi va così, ma cerco di non dare troppa attenzione a questa cosa. Ora sto facendo bene, quindi di critiche ce ne sono meno. Dopo gli Europei del 2016 mi sono sentito attaccato molto, ma questo mi spinge sempre a migliorare, anche se un po’ dà fastidio. Il gol sbagliato a Liverpool? Non ho avuto nessun rimorso, è facile parlare alla tv, ma non era semplice quella situazione. Ho dovuto fare tutto di fretta, avevo una frazione di secondo per decidere. Ancelotti mi disse “Non pensarci, abbiamo Cagliari tra pochi giorni” e lì ho segnato al 90’».

Il suo Napoli non sembra ancora essere arrivato alla piena maturazione. «Spesso sembra ci venga tutto facile anche contro squadre forti, altre volte non riusciamo a non complicarci la vita, questo è il difetto che dobbiamo eliminare», ha confessato. «Oggi mi sento bene, è il mio periodo migliore dopo l’infortunio. Non ricordo più quello che è successo prima. Mi ci è voluto tempo, la prima parte di quest’anno è stata dura, ma ho avuto continuità e tutto il resto è venuto da sé. Lo scorso anno ho recuperato troppo in fretta per andare al Mondiale, ma non come avrei voluto: mi mancava il giusto ritmo, la condizione, mi sentivo bene ma mancava qualcosa».

Qualche giorno fa, il suo 25esimo compleanno. «Mi hanno preparato una festa a sorpresa con famiglia e amici, a volte diamo tutto per scontato ma la vicinanza e l’affetto sono importanti. L’ho imparato negli ultimi anni. Non penso più a quello che è stato, mi sembra sia passato così tanto tempo. Le cicatrici resteranno, ultimamente un ginocchio si è leggermente gonfiato ma non era nulla di preoccupante», ha detto Arek. «Il mio obiettivo era tornare ad alti livelli e ci sono riuscito, posso guardare avanti e lo dico senza preoccupazione, posso migliorare ancora molto. Le punizioni? Mi alleno molto a tirarle, un attaccante deve ampliare le sue opzioni se vuole crescere sempre. Sono la mia arma segreta. Spero di raggiungere il record attuale di Messi, ma Leo è di un altro pianeta».

From: Il Mattino.

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