(Italiano) Empoli-Napoli, difesa da incubo e davanti si salva solo Zielinski


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Meno male che il Castellani non è l’Emirates. Meno male che all’Arsenal manca ancora una settimana. Perché questo Napoli in Europa rischierebbe di fare uno scivolone di quelli brutti e dolorosi. Basti guardare un dato: gli azzurri hanno concesso all’Empoli più di 10 tiri all’interno della propria area di rigore. Ounas fallisce l’ennesima occasione che Ancelotti gli concede dal primo minuto, ma non è certo l’unico a finire sul banco degli imputati. I terzini non spingono e non danno una mano agli esterni di centrocampo, Koulibaly vive una notte da incubo tra errori banali e insolite amnesie. La Juve è oramai scappata, ma mollare così il campionato può portare pericolosi cali di tensione in vista della notte di Londra.

MERET 6,5 Sui gol di Farias e Di Lorenzo non ci sarebbe potuto arrivare nemmeno Superman. E allora i super poteri li utilizza per ipnotizzare Caputo che da due passi gli calcia addosso. Bravissimo anche nel deviare in angolo una conclusione ravvicinata di Pajac. Nella notte da incubo della difesa è l’unico a non mollare.

MALCUIT 5 Partecipa al festival dell’errore sul gol di Di Lorenzo facendosi scavalcare dal calcio d’angolo. In fase offensiva sbaglia qualcosa di troppo, sopratutto quando c’è da ripartire velocemente e affondare sulla corsia di destra. Non sempre preciso nei passaggi così come nei cross che raramente mette dentro.

KOULIBALY 5 A metà primo tempo si prende un giallo a metà campo dopo aver sbagliato clamorosamente un anticipo. Si tratta di un campanello d’allarme all’interno di una gara che lo vede tra i meno brillanti. Unica nota positiva il colpo di tacco al limite dell’area di rigore del Napoli che innesca una bella ripartenza.

LUPERTO 5,5 Torna da avversario in uno stadio che lo aveva visto protagonista un anno fa nella festa promozione. Fare da sparring partner di Koulibaly in una delle sue serate peggiori, non è mai certo una fortuna. Allora ci mette del suo con un paio di buone chiusure e aiuta la squadra a salire palla al piede dalle retrovie.

MARIO RUI 5,5 Uno degli ex di turno. Sembra giocare sempre con il freno a mano tirato. Infatti non affonda e non sfonda. Anche perché si propone poco. Se dalle parti di Milik mancano i riferimenti è anche colpa del terzino portoghese che raramente si propone sul fondo per servire i compagni al centro dell’area di rigore.

CALLEJON 4,5 Gli manca lo spunto, quello che solitamente si rivela decisivo per sbrogliare matasse intricate come questa di Empoli. Non gli si può mai imputare la mancanza di voglia e spirito di sacrificio. E’ la brillantezza ad essere questa sconosciuta. A parte arare tutta la fascia destra non si mette in mostra con altro.

ALLAN 4,5 Non il solito collezionista seriale di palloni a centrocampo. E la sua latitanza lì in mezzo si sente eccome. Si perde Di Lorenzo sull’angolo che vale il nuovo vantaggio dei padroni di casa: sintomo che questa non era la sua serata. All’appello mancano anche le sue incursioni box to box che solitamente fanno male.

ZIELINSKI  6 Due gol: uno per porta. Sfortunato nella deviazione del tiro di Farias che porta al vantaggio dell’Empoli. Bravissimo nell’inventare il destro che vale il pari: un missile terra-aria che non lascia scampo a Provedel. In mezzo al campo gioca tanti palloni per velocizzare la manovra e ripartire dall’altra parte.

YOUNES 5,5 Sicuramente il più pericoloso. Ha voglia, tanta voglia. E poi non ha paura. La classica sfrontatezza della gioventù che fa bene eccome al Napoli. Punta l’uomo regolarmente: a volte gli va bene, altre meno. Ma almeno ci mette inventiva. A momenti inventa un destro a giro da cineteca che esce davvero di poco.

OUNAS 4 Ci manca davvero poco che gli diano la maglia dell’Empoli. Sì, perché il migliore della difesa di Andreazzoli è proprio lui che fatica terribilmente nel saltare l’uomo, indovinare un passaggio o fare qualcosa di costruttivo per la squadra. Appena prova il dribbling va a sbattere su un difensore avversario.

MILIK 5 La convivenza con Ounas diventa presto disastrosa. Gioca pochissimi palloni e non sono affatto un bel vedere. Si becca anche un giallo per simulazione. A furia di vedere e rivedere il gol di Roma di domenica scorsa deve essergli iniziata a girare la testa. Peccato perché era in un momento di grande forma.

MERTENS 5,5 Al posto di un impalpabile Ounas, almeno lui ci mette idee e voglia. Ci prova con qualche buona intuizione. Su un suo tiro-cross ben calibrato, Milik arriva con una frazione di secondo di ritardo ed è un peccato, perché la combinazione sarebbe stata davvero bella, oltre che molto utile alla causa.

FABIAN RUIZ 5,5 Entra con il compito di mettere ordine in mezzo, ma gioca pochissimi palloni buoni. Non gli riesce praticamente nulla di utile, ma sopratutto manca di personalità nel momento in cui ci sarebbe da far ripartire l’azione. Anche prima del suo ingresso il centrocampo sembrava allo sbando, lui non migliora le cose.

VERDI SV Ex di turno anche lui. Ancelotti gli chiede di fare l’esterno del tridente disegnato nel finale. Lui si piazza largo sulla destra senza però mai trovare lo spunto buono per attaccare l’area di rigore avversaria. Pochissimi palloni giocabili sui piedi e zero occasioni di puntare la porta di Porvedel.

ANCELOTTI 5 Pochi dubbi: quella di Roma doveva essere un’altra squadra. E infatti i cambi rispetto all’undici di domenica all’Olimpico sono 5. Nel finale se la gioca con tutta la batteria offensiva in campo facendo scalare Callejon quarto a destra in difesa e un tridente pesante con Milik, Mertens e Verdi. L’esperimento non porta i frutti sperati, perché oramai la partita è andata e il Napoli esce con le ossa rotte.

DOVERI 6,5 La partita ci mette un po’ ad infiammarsi, ovvero a metà ripresa. Fino a quel momento la gestisce con personalità: senza andare in affanno e gestendo in maniera oculata l’utilizzo dei cartellini. Quando la situazione si accende non perde la calma e tiene la briglia con fermezza. Bravo nel valutare simulazione il tuffo in area di Milik, così come nell’ammonire Koulibaly nel primo tempo per un fallo a centrocampo.

 

From: Il Mattino.

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