Dal Pino: “Protocolli rispettati”. Vigorito è “tranquillissimo”. Il disappunto dei giallorossi: un comportamento imprudente
NAPOLI – Il calcio italiano è in isolamento volontario. Caos nel mondo del pallone e, se vogliamo, un pizzico anche in quello ecclesiastico. «Faccio gli auguri a De Laurentiis: l’ho incontrato dieci giorni fa a Castel di Sangro e ci siamo abbracciati. Lui non aveva la mascherina». Parola del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. «Farò un altro tampone». E mica soltanto lui: dopo l’assemblea di Lega andata in scena mercoledì a Milano, all’Hilton, i presidenti e i dirigenti che hanno avuto contatti o che hanno semplicemente incrociato De Laurentiis, magari anche a distanza, hanno optato per l’auto-isolamento e il tampone. A cominciare da Vigorito, il presidente del Benevento che ha viaggiato insieme con il collega del Napoli a bordo di un aereo privato in qualità di ospite, e che oggi sarà sottoposto a test Covid-19. Come lui anche Dal Pino, seduto proprio al fianco di DeLa nel corso della riunione: «Spero che guarisca presto e che tutto vada bene», il messaggio di auguri del presidente della Lega.
«SENZA FEBBRE» – E allora, la quarantena del calcio italiano. Volontaria, di presidenti e dirigenti che mercoledì sera hanno cominciato a fare i conti con la positività al coronavirus del presidente del Napoli. A dare la notizia, il produttore in persona: «De Laurentiis imprudente? Quando è arrivato e quando è partito da Milano, dopo i controlli in aeroporto, non aveva febbre. Mi ha detto che non ne aveva: poi, alle 20, mi ha telefonato dicendo che era risultato positivo e che aveva la febbre – spiega Dal Pino – Sono in isolamento volontario ma non ho sintomi e sto benissimo. I protocolli all’assemblea di Lega sono stati tutti rispettati: mi dispiace molto per Aurelio, il mio primo pensiero è stato per lui, poi abbiamo attivato le procedure. Siamo molto sereni e personalmente farò un tampone».
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