(Italiano) Ancelotti, il faro del Napoli adesso è Fabian Ruiz


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Ha detto sì alle cessioni del capitano e di Rog. Perché sa che cosa fare. Dopo l’addio di Hamsik Carletto rivoluziona il centrocampo. Con Allan c’è lo spagnolo

NAPOLI – Dalla Spagna con furore: Fabian, il nuovo faro del centrocampo. Il regista, facciamo il riferimento di un giorno all’improvviso senza Hamsik. O giù di lì: nel senso che il progetto di Ruiz centrale, intravisto in coppia con Allan a Belgrado con la Stella Rossa in Champions, a settembre, è poi gradualmente decollato contro il Sassuolo con Marek infortunato. Fino a toccare l’apice con la Lazio: prestazione sontuosa e insieme probabilmente anche la convinzione definitiva di assecondare senza traumi eccessivi la voglia di Cina dell’uomo con la cresta. Beh, non resta che insistere. E soprattutto testare ancora oggi, con la Fiorentina, il nuovo corso del centrocampo: targato Fabian, il rampollo di casa Napoli.

LA CONSAPEVOLEZZA – E allora, su il sipario: prima Rog, poi Hamsik e via a inaugurare la stagione che verrà. Il futuro di una squadra che in questa sessione di mercato, tra gennaio e il febbraio cinese, ha perso due elementi della mediana. Ma sia chiaro: ogni scelta è stata compiuta con l’assoluta consapevolezza di poter fronteggiare le due cessioni. Garantisce Ancelotti: e non è un caso che il club azzurro abbia deciso di posticipare a giugno l’acquisto di Pablito Fornals dal Villarreal. Spagnolo e collega di Roja Under 21 proprio di Fabian. L’uomo in copertina.

LA METAMORFOSI – Eh sì, con tutto il rispetto nei confronti di Marek: oggi, al di là del nuovo capitano Insigne, gli occhi del mondo azzurro saranno tutti per Ruiz. Il faro del gioco che ora potrà dare sfogo a tutta la sua tecnica, all’esplosività atletica e alla splendida duttilità tattica dimostrate in questa prima parentesi italiana. Una metamorfosi costante, la sua: a destra, a sinistra, addirittura trequartista (a Cagliari) e poi nei due centrali della linea a quattro. Con tanto di dibattito iniziale svelato da Carletto: «Mio figlio Davide lo vede più a destra, mentre io a sinistra». Ma alla fine sembra che la posizione definitiva sarà un’altra. Quella in cui tra l’altro fece l’esordio assoluto in azzurro, a Belgrado: esperimento un po’ così, condizionato dai postumi dell’infortunio muscolare rimediato a inizio stagione.

Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

From: Corriere Dello Sport.

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