(Italiano) Da Milik al rigore di Insigne, tutte le sliding doors del Napoli


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Gli inglesi le chiamano “sliding doors”, quegli eventi un po’ fortuiti e un po’ no che cambiano la vita delle persone nel mondo. Il Napoli di Carlo Ancelotti, ben oltre le avventure al cinema di Gwyneth Paltrow nel 1998, quest’anno ha scelto per bene le sue di sliding doors: l’ultima, in ordine di apparizione, nel match di ieri sera contro la Juventus, con il rigore sbagliato da Lorenzo Insigne che avrebbe potuto cambiare il corso della gara e riproporre un Napoli arrembante nel finale. Non è stato così, il destro dagli undici metri si è stampato sul palo e la partita alla fine l’ha vita la squadra di Allegri, volata ora a +16 in classifica.

Ma l’episodio del San Paolo non è stata l’unica porta chiusa in faccia agli azzurri quest’anno. Le più pesanti sono arrivate in Champions League, dove la qualificazione è sfumata per un soffio. Il gol di Di Maria a Parigi, ad esempio, un vero capolavoro di esecuzione ma che ha impedito al Napoli di portarsi a casa una vittoria meritata fin lì e su un campo pesante come il Parco dei Principi. E scorrendo l’album dei ricordi di questa stagione quello di Parigi non è l’unico caso in cui le cose potevano andare diversamente: a Belgrado lo 0-0 non si sbloccò nonostante la grande spinta azzurra e Insigne si fermò sulla traversa, mentre a Liverpool capitò sui piedi di Milik all’ultimo secondo l’occasione d’oro. Palla su Alisson e Champions da salutare.

Anche in campionato i rimorsi del Napoli sembrano aumentare se ci si guarda alle spalle: a Milano contro l’Inter, in quella che era stata l’ultima sconfitta prima di ieri sera, Zielinski non aveva trovato il gol con la palla fermata sulla linea da Asamoah, mentre i napoletani sugli spalti già esultavano. L’amarezza fu doppia perché qualche istante più tardi Lautaro aveva trovato addirittura il gol vittoria per i nerazzurri in pieno recupero. A Firenze un altro 0-0 che poteva essere diverso, ma ancora il sinistro di Milik non fu preciso nel battere Lafont a porta quasi sguarnita. Tutti episodi che possono fare la differenza tra una buona squadra e una grande squadra. «Rimorsi non ne abbiamo, piuttosto c’è la consapevolezza di essere in un buon momento» aveva detto Ancelotti prima del match contro la Juve. Chissà se stamattina, alla ripresa degli allenamenti per l’Europa League e con un -16 da mandar giù, Carletto avrà pensato lo stesso.

From: Il Mattino.

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