Il nuovo allenatore ha regalato in 169 giorni un trofeo a De Laurentiis, il grande ex non ci era riuscito in tre anni
In sei mesi Gattuso ha cancellato Sarri. Il trionfo in Coppa Italia nella notte di Roma consente all’allenatore calabrese di scrivere il suo nome nella bacheca dei successi del Napoli, dove l’ultimo a porre la sua firma era stato Rafa Benitez nel 2014 (una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana nella sua gestione). Per l’attuale allenatore della Juve, invece, tre anni di calcio spettacolare e un amore folle con la città e con i tifosi, ma una triste casella vuota nello spazio dei titoli portati a casa. Con la grande amarezza di uno scudetto sfumato nell’incredibile rush finale con i bianconeri, dopo essere riusciti nell’impresa di vincere lo scontro diretto all’Allianz Stadium con il gol di Koulibaly nel finale.
Gattuso ha regalato un trofeo a De Laurentiis in 169 giorni, dal’11 dicembre 2019 al 17 giugno 2020 ha costruito un’impresa in cui pochi avrebbero scommesso nel giorno del suo avvento. In questi pochi mesi ha ridato un’identità alla squadra, ha ricostruito uno spogliatoio, ha ricompattato i suoi uomini dopo l’addio di Ancelotti. L’ha fatto con un calcio semplice, solido, maledettamente efficace: la differenza la sta facendo un’organizzazione difensiva che in azzurro non si vedeva da tempo, che gli ha consentito di sfidare alla pari tutte le big italiane ed europee. Dieci giocatori pronti a sacrificarsi l’uno per l’altro, sempre bravi a restare uniti dietro la linea della palla, con gli esterni d’attacco pronti a scalare in marcatura e terzini e centrocampisti instancabili ad accompagnare in avanti. Concetti semplici, idee non rivoluzionarie, per qualcuno un vero e proprio catenaccio (Conte dixit), ma strategie che alla resa dei conti sono risultate vincenti. Gattuso ha vinto il suo primo titolo in Italia, Sarri è rimasto ancora a secco. In sei mesi la storia del Napoli è cambiata.