Presente alla manifestazione “Il sabato delle Idee”, ideata e promossa con l’obiettivo di far sorgere a Napoli nuovi spazi di discussione e di risvegliare le capacità critiche e propositive della società civile, Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare della città, delle strutture e della questione stadio, sempre presente nelle idee della società azzurra.
«Siamo in attesa che il Comune ci chiami per firmare la nuova Convenzione decennale, l’abbiamo già abbondantemente verificata e negoziata», ha confermato il patron. «Dopo le Universiadi, capiremo come modificare ulteriormente il San Paolo, per portarlo ad un livello alto affinché l’Europa, che ci vede protagonisti da nove anni, non debba più vergognarsi quando si viene a giocare al San Paolo». Proprio il modello europeo come esempio.
«Il San Paolo in epoca Maradoniana era lo stesso di oggi, abbiamo notato tutti la differenza con gli altri stadi. Quando vai all’Emirates, e noi ci andremo per l’Europa League, vedi che hanno speso 350 milioni di sterline per costruire tre milioni di metri quadri di uffici. Quando arrivai la prima volta a Napoli, volevo mettere mano al San Paolo con l’architetto che ha fatto l’Hotel Gallia a Milano, volevo due grattacieli di un chilometro d’altezza, ma la Iervolino mi diede del matto».
«Speriamo che il Napoli non sia l’unica cosa che funziona in città», ha detto ADL. «Universiadi? Quando ho sentito che erano messi a disposizione soltanto tra i quattro ed i cinque milioni per bagni e pista d’atletica al San Paolo mi sono preoccupato, ho chiesto a De Luca un aiuto per cambiare sediolini, mettere tabelloni, fare l’impiantistica, cambiare le luci, mettere a posto i vari spogliatoi. Così sono stati messi a disposizione altri venti milioni di euro».
From: Il Mattino.