Il centrocampista: «Con Sarri sono maturato, Ancelotti mi sta dando fiducia. Razzismo? Il calcio è un gioco, deve portare allegria»
NAPOLI – Ai microfoni di Radio Kiss Kiss, si è confessato il centrocampista del Napoli Amadou Diawara, toccando vari argomenti, in primis il Milan, avversario a San Siro prima in campionato e poi in Coppa Italia: “A Milano giocheremo una doppia sfida affascinante. Saranno due partite toste e molto importanti. Non sarà facile per noi affrontare due volte il Milan in 3 giorni. Ci teniamo ad entrambi i match perchè vogliamo restare in scia della Juventus in campionato e vogliamo far strada in Coppa”. Il ragazzo nato in Guinea nel 1997 continua fiducioso: “Abbiamo un grande gruppo che quest’anno si è ulteriormente rinforzato. Possiamo competere su più fronti e tutti sono sempre pronti a dare il loro contributo come si è visto nella gara contro la Lazio. Non ci poniamo obiettivi ma neppure limiti.”.
TRA SARRI E ANCELOTTI - Il centrocampista non sembra aver accusato il cambio di allenatore della scorsa estate: “Ancelotti è un tecnicovincente che ci sta guidando alla grande. Noi seguiamo le sue indicazioni e sappiamo che attraverso la sua guida possiamo raggiungere grandi traguardi”. Eppure era con Sarri che l’ex Bologna aveva spiccato il volo: “Io sono cresciuto molto in questi anni. Sarri mi ha aiutato a maturare anche in campo, Ancelotti mi sta concedendo fiducia. Sono felice di essere al Napoli e sono sempre più convinto che è stata la scelta giusta”. Amadou non segna tanto, ma quando lo fa è difficile dimenticarlo: “Il gol al Chievo dello scorso anno? Un’emozione incredibile. Oltretutto in quel periodo stavo giocando molto poco e segnare quel gol mi ha dato una gioia indescrivibile. Quando tornai a casa trovai addirittura dei messaggi e dei biglietti di tifosi che mi ringraziavano. E’ stato un immenso rgoglio per me che ancora porto dentro”. Il ragazzo dice poi la sua sul triste tema del razzismo: “Io credo che il calcio sia un gioco e che abbia il compito soprattutto di dare allegria, emozioni e spettacolo. Il razzismo divide e non unisce. E’ assurdo giudicare le persone per la razza o il colore della pelle. E’ una assurdità che non dovrebbe esistere in nessun aspetto della vita”.
From: Corriere Dello Sport.