(Italiano) Napoli, ecco il discorso di Gattuso: «Fuori le palle, avete fatto la storia»


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Un’atmosfera di malinconia. E allora servono le parole di chi comanda, di chi ha tutto in mano. E allora ecco Aurelio De Laurentiis che, quasi a sorpresa, prende il microfono alla cena di Natale e sfida il clima di amarezza che si respira nella grande sala di D’Angelo Santa Caterina. «Io non ho mai avuto paura di prendere decisioni importanti, è quello che sogno si faccia in Lega Calcio dove ci sono tante persone che giocano a fare i grandi anche se non lo sono. Ed è per questo che ho deciso che era arrivato il momento di chiudere con Carlo, che bisognava cambiare e che bisognava dare una sterzata. Rino l’ho conosciuto questa estate proprio al compleanno di Ancelotti, e sono rimasto impressionato dalla sua generosa tranquillità. Più che Ringhio mi ha colpito per l’umanità che nasconde dentro di sé». E svela, quasi candidamente, davanti alla squadra, di essere rimasto ancora legato al grande Napoli di Sarri. «Mi sono detto, qui ci vuole qualcuno che abbia un punto fermo, un’idea di calcio che era su cui avevamo basato la Grande bellezza di cui l’80 per cento di voi è stato immenso protagonista. E quindi – va avanti il presidente – Rino è l’unico che ci può ritraghettare verso quella Grande bellezza ed è questo il mio auguro per voi per l’anno nuovo». Il finale è un inno alla serenità, ancora una volta un invito a sgombrare la testa dai cattivi pensieri. «Dovete essere rilassati, non dovete ingolfare la testa sennò i muscoli si irrigidiscono. Dobbiamo volare per divertirci, il brutto tempo è passato e il sole sorge all’orizzonte». La squadra si alza e applude. Ed è forse proprio quello che voleva sentire, che auspicava di ascoltare.
 

 

Gli auguri di Natale li fa anche Rino Gattuso, l’ultimo arrivato. Un attimo prima del presidente. Prima invita scherzando, (ma non troppo) le mogli «a fare le madri e non a occuparsi di faccende calcistiche» E poi si lancia nel ruolo di motivatore. «Ai miei giocatori dico una sola cosa: non è un bel periodo però dobbiamo mantenere la testa alta perché quello che abbiamo gli attributi al posto giusto. Abbiamo tutte le capacità per uscire da questo momento, da questa situazione. Tutti gli altri problemi (le multe, ndr) li risolviamo con la società». Ha il passo convinto, il suo discorso. «Spero di entrare presto nella vostra testa perché questa è una piazza che merita tanto, questa è una maglia importante, dove in tanti di voi hanno scritto pagine importanti. Dobbiamo uscirne: credo in ognuno di noi, siete forti, se sono qua non è per denaro ma penso che io e il mio staff possiamo dimostrare che possiamo migliorare e domenica battiamo il Sassuolo». Fino a quel momento la cena di Natale ha avuto poco il sapore della festa, perché davvero c’è poco da festeggiare visto l’andazzo della stagione. Una vittoria che in campionato manca dal 19 ottobre, un allenatore appena esonerato e un altro arrivato da una settimana e che non essendo il mago Houdini non è riuscito ancora a cambiare la rotta. È la prima volta che il Napoli vive la vigilia di Natale in questa condizione di classifica. E il passaggio del turno in Champions non cambia gli umori. De Laurentiis sapeva che non avrebbe trovato sorrisi e battute, sapeva bene che questa serata – altre volte speciale – sarebbe stata quasi imbarazzante da vivere. E così è stato: i volti dei calciatori sono tirati, alcuni hanno davvero la delusione scolpita sul volto. Poi, di tanto in tanto, arriva un sorriso. Pesa la stagione deludente, pesa il braccio di ferro con il club iniziato a novembre anche se gli stipendi sono stati sbloccati e la società va nella direzione della cancellazione delle multe. La famiglia Giugliano, che riceve tutti per l’abituale appuntamento di fine anno nella location di D’Angelo Santa Caterina, ha appena rimosso anche il karaoke: era destinato a Davide Ancelotti che, però, alla festa non c’è. Quasi tutti arrivano in taxi. Malcuit è il più applaudito: merito del look, ovvero una camicia multicolore degna del Palio di Siena. Ma i pochi tifosi che si piazzano all’esterno della struttura strappano un sorriso anche a Gattuso, elegantissimo tutto vestito di nero. Un abbraccio particolare con Michele Giugliano: 23 anni fa, da Mimì alla Ferrovia, Rino ha organizzato il suo addio al celibato.
 

120 ospiti, per il party del Napoli. De Laurentiis siede al fianco di Rino mentre la moglie lo raggiunge attorno alle 21 per un ritardo del treno da Roma. Lo stato maggiore del Napoli è presente al gran completo. Il menù è quello della tradizione di D’Angelo Santa Caterina ovvero, pizze al forno, montanare e calzoncini fritti di Enzo Coccia, le delizie del casaro Olimpica, calamaro ripieno di scarola e patate con zucca croccante e pinoli tostati, risotto mantecato con funghi porcini e mazzancolle; ricciola cotta a bassa temperatura in salsa di frutti di mare e verdura croccante; il dolce di Natale della pasticceria Bluemoon. Quando la squadra va via, verle 23, De Laurentiis resta ancora con Giuntoli e Gattuso. A parlare di mercato.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/cena_napoli_calcio_gattuso_discorso_fuori_le_palle-4933244.html
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