36 scudetti sull’Allianz Stadium, da Napoli una diffida alla Figc


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L’avvocato napoletano Angelo Pisano ha invitato un atto di diffida alla Lega calcio sul logo con i 36 scudetti esposto all’esterno dell’Allianz Stadium di Torino.

«La Juventus F.C. S.p.A., a seguito delle indagini svolte dalla Procura Federale nel mese di giugno dell’anno 2006 ed esperiti tutti i gradi della Giustizia sportiva, veniva riconosciuta colpevole di «illecito associativo» – si legge nel testo della diffida –. In conseguenza di ciò, le veniva revocata de jure l’assegnazione del titolo di campione d’Italia 2004-2005 e non le veniva assegnato quello 2005 -2006 in quanto retrocessa d’ufficio all’ultimo posto della classifica del campionato di serie A.                    

«Che ciò nonostante – prosegue Pisani nel suo documento – incurante della condanna subita e in violazione dei fondamentali principi di trasparenza, buona fede e correttezza, sul sito internet e sulle pagine istituzionali della società in oggetto, nonché all’ingresso dell’ Allianz Stadium di Torino, in totale elusione e dispregio di tali provvedimenti e quindi della Giustizia, tra i trofei vinti dalla squadra Juventina, così come gli anni scorsi in cui si è perpetrata una illegittima condotta di non curanza dei provvedimenti di giustizia sportiva e di palese pubblicità ingannevole, anche quest’anno, viene pubblicato lo scudetto raffigurante n. 36 titoli (con il numero 36), comprendendo, tra gli stessi, anche quello appena conquistato dalla Juventus; è palese che trattasi di un comportamento in totale elusione degli inconfutabili provvedimenti a suo carico, con i quali, come noto agli organismi sportivi e alle competenti Autorità in indirizzo, non ancora intervenuti, sono stati revocati ben due scudetti a tale società. Pertanto allo stato i titoli vinti sono in realtà unicamente n. 34». 

«Solo 34 titoli. Quindi nessun altro numero, può esser comunicato, esposto e pubblicizzato dalla Juventus nel rispetto dei valori dello sport e dei provvedimenti delle Autorità preposte. Infatti diversamente dal numero 34 scudetti, ogni comunicazione, immagine e propaganda come quella sul sito internet e all’ingresso dello stadio di n. 36 scudetti, rappresenta anche una fattispecie di pubblicità ingannevole e violazione delle norme di diritto, oltre che essere pessimo esempio di elusione ed arroganza in violazione dei valori sportivi e dei principi di lealtà, etica, correttezza. Tutto questo, sotto gli occhi di tutti ed in danno di ciò che il mondo sportivo dovrebbe rappresentare soprattutto agli occhi dei più giovani, nonché per gli atleti e tifosi, increduli a tutt’oggi del mancato intervento delle Istituzioni ed Organismi preposti innanzi a tali fatti e condotte tutt’ora in corso».  

«Che tale società per azioni, la Juventus F.C., senza dubbio responsabile di illegittima comunicazione anche tramite il proprio sito internet, nonché di mancanza di trasparenza  e pubblicità ingannevole nel vantare un maggiore numero di scudetti (senza tener conto di quello revocato e quello non assegnato), nonostante il precedente di “Calciopoli”, risulta  esser quotata in borsa, ragion per cui il divulgare notizie errate, false e fuorvianti, può avere senza dubbio effetti dannosi anche per i consumatori confusi ed indotti in errore dalla divulgazione di notizie fuorvianti sull’effettivo numero di titoli regolarmente  vinti dalla Juventus e sulla storia, curriculum, precedenti sportivi di tale società».

«Che tale condotta, oltre a  violare e non rispettare i diritti dei tifosi tutti  e gli alti principi e valori fondamentali del mondo dello sport come del diritto, con grave e reiterata elusione – come avviene indisturbatamente da anni – dei richiamati provvedimenti della giustizia sportiva, con questa errata e fuorviante comunicazione e strumentale pubblicazione di un maggior numero di titoli sportivi fornita all’opinione pubblica, può altresì, così turbare il mercato economico interno dei valori o delle merci, trattandosi di divulgazione di notizie false, illegittime, esagerate o tendenziose, atte a cagionare un possibile  aumento o una diminuzione del prezzo dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato».

«Per i su esposti motivi, lo scrivente, attende, entro dieci giorni la valutazione e punizione delle predette condotte palesemente antisportive e delle violazioni se esistenti, verificatesi previa relativa motivazione e conseguentemente la penalizzazione della squadra Juventus, così come previsto dallo Statuto federale e dal regolamento, per tutte le irregolarità e violazioni, anche dei principi di buona fede, correttezza e trasparenza, nonché dei valori e codice etico, che si dovessero ravvisare all’esito delle indagini del caso».

From: Il Mattino.

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