C’è l’intesa col giocatore che sogna di seguire le orme di Diego. Ma il Boca avverte: «Vale 30 milioni»
A come Almendra: è cominciata così, per squarciar le tenebre in un mercato che s’annuncia torrido e anche un po’ torbido, perché è così che va e non c’è da stupirsi più di tanto. A come Almendra: perché accada qualcosa subito, in questo gennaio che possa anticipare poi le mosse a futura memoria, e per dare un senso a quella stretta di mano, una opzione morale, che è tra le pieghe d’un affare annunciato. A come Almendra, in rigoroso ordine alfabetico, e seguendo anche certe opzioni morali che valgono, almeno quanto la volontà di un diciannovenne che ha scelto quella maglia ch’è stata di Diego e di Sivori, di Higuain e di Lavezzi, d’un popolo che ha affinità elettive con i napoletani – e si vedono, e si sentono – e che da tre anni ormai non figura in un organico storicamente anche assai sudamericano, ma di Baires o dintorni.
ACCORDO – Il Napoli si è portato avanti, e da un bel po’, arrivando all’entourage di Almendra e stringendo un patto, si direbbe comunemente un’intesa: giocare d’anticipo ha un senso, ovviamente, perché consente di evitare (eventuali) aste e comunque di conquistare il gradimento del calciatore. La precedenza è dunque stata conquistata ed è già un vantaggio mica irrilevante in una vicenda che, necessariamente, ha finito per spiazzare il Boca Juniors, sorprendendolo e costringendolo inevitabilmente a qualche contromossa, fosse anche solo dialettica.
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