«Sono stato per un anno e mezzo il suo migliore amico, forse
l’unico suo vero amico. Una specie di angelo custode. Ma non ci
siamo mai conosciuti, per lui sono un fantasma». Diego
Armando Maradona ha sempre e soltanto sospettato di essere spiato e
pedinato durante le sue notti proibite a Napoli. Ma non ne aveva la
certezza. Da oggi conosce anche il nome dello 007, di colui che per
18 mesi lo ha seguito e inseguito tra alcove, discoteche, locali
equivoci e alberghi: è Antonino Restino, investigatore
privato alla guida della holding Gruppo Az Investigation,
l’agenzia più importante del settore in Italia. Ha
confidato nel libro «La Spia de Dios», edito da Rogiosi
e scritto da Elisabetta Masso e Carla Reschia, quelle interminabili
giornate con il fiato in gola sulla tracce del campione più
amato di tutti i tempi, per snidare le sue bravate e i suoi
eccessi. Che erano sulla bocca di tutti e che lui raccoglieva
puntualmente in dossier che ogni settimana consegnava all’hotel
Majestic. Chissà Maradona quanto resterà sorpreso nel
sapere che le sue notti brave e le sue albe chiare sono state
fotografate e riprese per mesi e mesi. Ma anche nel conoscere i
nomi dei mandanti dell’attività di spionaggio: Corrado
Ferlaino e Luciano Moggi. «Furono loro a conferirmi
l’incarico nell’ambito di quello che era il loro diritto
alla difesa della proprietà e del patrimonio aziendale.
Erano preoccupati delle voci insistenti sul suo conto, della sua
vita sregolata poco idonea per un atleta. Ma per Maradona solo
Maradona avrebbe potuto fare qualcosa, salvarlo dai suoi
vizi».
From: Il Mattino.