Ingegnere Ferlaino, il Napoli faceva pedinare
Maradona?
«Assolutamente no, la domanda è
sbagliata».
Ci dica allora direttamente la risposta.
«Il Napoli pedinava Maradona».
Scusi, non è la stessa cosa?
«No, perché la società della quale ero
presidente non ha mai dato alcun incarico ufficiale a estranei di
controllare i nostri calciatori».
E chi li spiava?
«I miei dirigenti. Ricordo che ai tempi di Diego c’era
il caro Dino Celentano al quale avevo chiesto di tenere
d’occhio i giocatori più vispi, in particolare quelli
che non erano sposati. Oltre a Maradona, naturalmente».
Eravate dirigenti, non investigatori. Come si pedinava un
elemento come Maradona?
«Si sa che Napoli è una città tentacolare,
soprattutto per gli sportivi di un certo livello. E si sa anche
quali sono i punti di ritrovo più frequentati in
città: night, ristoranti, club, discoteche, più o
meno il giro è quello, non viviamo in una metropoli con
cinque milioni di abitanti».
Possibile che quel dirigente da lei incaricato, abbia
incaricato a sua volta una persona estranea alla
società?
«Probabile, se è accaduta una cosa del genere,
è stato a mia insaputa».
Cosa le raccontava Celentano quando era sulle tracce di
Maradona?
«Venivo a conoscenza delle sue abitudini, in particolari i
giorni e gli orari in cui usciva. Va detto, e questo lo sapete
tutti, che durante tutta la sua permanenza a Napoli, Diego poteva
allontanarsi da casa soltanto di notte».
From: Il Mattino.