Il Napoli più brutto dell’anno: calo di tensione da piccola squadra


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Brutto come a Salisburgo, giustamente battuto dalla terz’ultima: ma che Napoli è questo, a una settimana da Londra? 

Le motivazioni dell’Empoli, in piena lotta salvezza, non giustificano la sconfitta causata da un negativo approccio del Napoli alla partita, causato anche dalle scelte di formazione, e da un atteggiamento che non è poi cambiato. Ancelotti ha operato cinque cambi rispetto alla squadra che aveva giocato e vinto bene domenica scorsa all’Olimpico e ne hanno risentito tutti i reparti. In difesa poca copertura da parte di Malcuit a destra (dal suo lato il tiro di Farias deviato in porta da Zielinski, né lui né i suoi compagni si sono poi accorti di Di Lorenzo, libero di colpire in are a inizio ripresa), acerbo Luperto; a centrocampo si è avvertita l’assenza di Fabian al fianco di Allan, poco funzionale Younes da esterno sinistro e in attacco Ounas non si è mostrato adeguato partner per Milik, che ha avuto pochi palloni a disposizione e non ha calciato mai in porta, facendosi notare in area soltanto per il giallo tirato fuori dall’arbitro per simulazione nel primo tempo. Il tecnico ha effettuato un’intensa rotazione dei giocatori e l’Empoli ne ha approfittato: il passivo sul campo dove quattro anni fa De Laurentiis definitivamente fu conquistato da Sarri sarebbe stato più pesante se non vi fossero stati provvidenziali interventi di Meret, bravo nella scelta del tempo e nella copertura dello specchio. Alex è un capitale della società, sarà il titolare agli Europei under 21, come ha anticipato il ct Di Biagio nell’intervista al Mattino, e potrà poi scalare verso la Nazionale di Mancini perché Donnarumma non sembra offrire le garanzie di cui abbiamo bisogno.
 

From: Il Mattino.

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