Le cifre non bocciano Lorenzo che riflette sul futuro dopo le sostituzioni di Ancelotti
NAPOLI – Dov’eravamo rimasti? Nel clima mesto d’una serata da dimenticare, nel silenzio rotto dai fi schi, nella espressione triste d’uno scugnizzo rimasto solo, per quella mezz’ora e poi per altri novanta, quelli successivi, in panchina a guardare nelle ombre di se stesso. Napoli-Arsenal non si dimentica, certo che no, come Napoli-Athletic Bilbao, come Sassuolo-Napoli, come una serie di circostanze in cui c’è scappata persino qualche lacrima sul volto segnato dalla sofferenza di Lorenzo Insigne. Ma si riparte, e vabbé che non ci sia adesso un orizzonte immediato in cui specchiarsi, che sia svanita l’Europa League dopo al campionato e alla coppa Italia: ma servirà questo mese per ritrovarsi, per capire cosa sia successo, quando e perché sia capitato e semmai pure per riuscire a leggere nel futuro, in qualche modo, magari aspettando che gli eventi aiutino a decodifi carlo insieme al Napoli…
Insigne tentato da Liverpool e Chelsea
ALLENAMENTI – La missione, ora, è convincere Ancelotti a restituirgli una maglia, e quindi la fascia, a riscrivere gerarchie che sembrano capovolte, all’improvviso, in un fi nale che sta per diventare incandescente: niente Atalanta, poi la sostituzione con l’Arsenal ma anche a Verona (per farlo rifi atare) e all’Emirates (per tentare di avere freschezza con Younes) e prim’ancora una ventina di minuti con il Genoa, giusto per «tastare» i muscoli intossicatisi per tre settimane (Udinese, Roma ed Empoli, sosta inclusa).
Napoli, la strana notte del San Paolo
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