Le prime due gare (con Finlandia e Lichtenstein) possono essere
considerati un banco di prova fino a un certo punto. È con
Grecia e Bosnia che l’Italia si gioca il primato del girone e
l’accesso agli Europei 2020. Ecco perché stasera ad
Atene, città di miti e divinità classiche,
bisognerà vincere e provare a non farla sembrare neppure
troppo un’impresa epica visto il livello degli avversari.
Mancini sa di avere una squadra molto sintonizzata con il suo
progetto. Una squadra in crescita. I dubbi sono di formazione sono
due e hanno a che fare con Insigne e Quagliarella. Tutto gira
attorno a Bernardeschi che qualora dovesse partire esterno
sfilerebbe il posto da titolare a Insigne, mentre se il ct dovesse
decidere di utilizzarlo da falso nove nel 4-3-3, occuperebbe la
casella che attualmente toccherebbe di diritto a Quagliarella (o
Belotti). «Per consegnare la lista ho tempo fino a
mezzanotte», commenta Mancio con un sorriso. «Ho visto
tutti gli attaccanti abbastanza bene, ho ancora qualche ora per
valutare. La certezza è una: ho cinque centravanti, qualcuno
dovrà andare in tribuna. Ma devo valutare anche le due gare
in quattro giorni». Ma ci sono anche gli avversai. «Non
so come giocherà la Grecia. Nelle ultime due partite ha
usato due sistemi diversi. Viene da risultati negativi, ma negli
ultimi mesi ha dimostrato di saper fare un buon gioco e provare a
fare calcio».
From: Il Mattino.