Gli azzurri soffrono ma sbancano il Franchi con Insigne (doppietta), Mertens e Callejon. A Montella non bastano Pulgar, Milenkovic e Boateng. Esordio nel finale per Ribery
FIRENZE – Gol a raffica, spettacolo, episodi discussi, polemiche: la sfida fra Fiorentina e Napoli non ha fatto mancare niente. Alla fine ha fatto festa solo Ancelotti, ma Montella ha capito di aver fra le mani una squadra che potrà dargli tante soddisfazioni. Ai viola non sono bastati Pulgar, Milenkovic e un super Boateng, la partita è stata decisa dai soliti Insigne (doppietta), Mertens e Callejon, in attesa che il mercato regali altri soluzioni in attacco agli azzurri.
Ha pesato e non poco sulla partita l’atmosfera magica dello stadio Franchi. L’incantesimo regalato dall’arrivo di Ribery, l’entusiasmo che ha riportato fra i tifosi viola si è sentito anche in campo, lo hanno avvertito anche i ragazzi terribili di Montella che nella mezz’ora iniziale hanno avuto una marcia in più. Dagli indiavolati Sottil e Castrovilli al solito scatenato Chiesa, è stato difficile per gli azzurri cercare di fermare la furia viola che si è tradotta nel vantaggio firmato dal solito Pulgar, implacabile dal dischetto sul penalty concesso per il tocco di braccio di Zielinski in area e giudicato falloso dal Var. Un vantaggio che ha fatto impazzire di gioia il presidente Commisso, scatenato in tribuna. Era completamente in bambola il Napoli, tre gialli (Allan, Callejon e Mario Rui) in 24 minuti, con Ancelotti che ha tremato quando Milenkovic e Chiesa hanno sfiorato il raddoppio.
E’ bastato però un jolly pescato da Mertens, l’anti Maurito Icardi, a rianimare gli azzurri: un destro a giro dai 20 metri che ha sorpreso Dragowski e ha svegliato il Napoli da una prima mezz’ora di gioco inguardabile. In quattro minuti il risultato è stato addirittura ribaltato: Mertens è andato giù in area dopo un presunto contatto con Castrovilli, l’arbitro Massa prima e il Var Valeri dopo hanno deciso per il rigore. Dal dischetto non ha sbagliato Insigne.
Il nastro si è riavvolto nell’intervallo, la Fiorentina è tornata a brillare trascinata dalla verve dei giovani. Chiesa ci ha provato un paio di volte senza fortuna, non ha perdonato invece Milenkovic, un perentorio stacco di testa ha riequilibrato il risultato e fatto riesplodere di nuovo il Franchi. Finita qui? Nemmeno per scherzo, perché il bello nella serata del Franchi doveva ancora venire. In dodici minuti (dal 56’ al 68’) è successo di tutto: prima una rasoiata da fuori di Callejon per il 3-2 del Napoli, poi un destro da applausi dal limite di Boateng (appena entrato per Vlahovic) per il 3-3 e poi il 4-3 di testa di Insigne al termine di un’azione “sarriana” avviata da Mertens e rifinita da Callejon.
Ribery è stato l’asso giocato dal Montella nel finale (dodici minuti più recupero) insieme con Benassi, Ancelotti si è coperto con Ghoulam, Hysaj e Elmas. L’asso francese, applauditissimo, ha chiesto un rigore per una trattenuta al limite d’area che ha fatto infuriare Montella (primo allenatore ammonito per proteste in serie A), ma non è riuscito a regalare la prima gioia ai tifosi viola. Alla fine ha fatto festa solo il Napoli, che si presenterà allo scontro diretto di Torino a pari punti con la Juve.
From: Corriere Dello Sport.