Insigne, Raiola grande mediatore: via ansie e musi lunghi per Lorenzo


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Incontri, per evitare ulteriori scontri. Ecco il senso del meeting
di due giorni fa a Castel Voltuno tra Lorenzo Insigne, Carlo
Ancelotti e Mino Raiola. Con l’agente a fare da garante di una
pace che non deve essere solo di facciata, bensì di durata.
Perché l’unione – tra capitano e allenatore – deve
diventare la forza della squadra. Per raggiungere obiettivi
personali e obiettivi comuni dal campionato all’Europa. Il
Napoli serve a Insigne e Insigne serve al Napoli.

PACE FATTA
Ecco che anche il re dei mal di pancia come Mino Raiola si è
messo a fare il pompiere. Niente polemiche per il bene comune.
Mettere da parte ogni problema con l’allenatore per andare
avanti. Insieme. Il suo assistito è il capitano del Napoli,
e dopo la tribuna punitiva di Genk si è ripreso subito il
posto e la fascia in campionato contro il Torino sfoderando una
prestazione tutt’altro che brillante. Ma Ancelotti è
sereno, perché i suoi metodi sono collaudati e raramente si
rivelano buchi nell’acqua. È quello che ha ribadito al
giocatore nel colloquio di mercoledì a Castel Voltuno quando
Insigne è tornato dal buen retiro di Coverciano con la
Nazionale. Carletto, maestro nell’arte della diplomazia e del
dialogo, ha ribadito al suo capitano la fiducia che ripone nei suoi
mezzi, facendo leva sulla necessità che la squadra ha di
ritrovare in Lorenzo la leadership tecnica. D’altra parte
quando Insigne ha girato, tutto il Napoli è andato alla
grande come dimostrato dalla vittoria con Fiorentina condita dalla
doppietta del napoletano. Insomma, con la benedizione di Don Mino,
la pace tra allenatore e capitano sembra poter avere tutti i crismi
della sacralità, perché il potentissimo agente
italiano ha un’influenza molto forte sui suoi assistiti che
pendono dalle sue labbra con la certezza di ottenere futuri
tornaconti economici in ottica mercato.

From: Il Mattino.

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