Il rilancio di Lozano, uno dei compiti di Rino Gattuso: il messicano pagato quest’estate 42 milioni, l’acquisto più costoso di sempre della storia del Napoli, finora ha convinto solo a sprazzi. Qualche lampo, il gol nell’esordio a Torino contro la Juve quando entrò in campo nella ripresa e segnò dopo appena 23 minuti, quello importantissimo in Champions dell’1-1 con il Salisburgo al San Paolo, l’altro al Meazza con il Milan (l’ultimo realizzato un mese fa) e per il resto diverse prestazioni sotto tono. Con la gestione Ancelotti ha inciso poco soffrendo nel ruolo di seconda punta dove è stato proposto dall’ex allenatore che lo inserì tra i suoi preferiti nella lista dei rinforzi estivi.
Sassuolo-Napoli, rivoluzione azzurra: rischiano il posto Insigne e Callejon
LA CONTINUITÀ
Il suo rendimento è stato altalenante in questi primi quattro mesi e mezzo in Italia. Lozano ha sofferto la crisi della squadra azzurra e non si è ancora espresso sui livelli del Psv e della nazionale messicana: necessario l’ambientamento nel campionato italiano, il più difficile da un punto di vista tattico e molto più complicato per un attaccante rispetto a quello olandese. Con il 4-3-3 di Gattuso avrà la possibilità di giocare nel suo ruolo preferito, esterno del tridente di attacco a destra o a sinistra: in corsa per una maglia da titolare contro il Sassuolo ma dovrà vincere il ballottaggio con Callejon e Insigne. Le indicazioni decisive dalla rifinitura di oggi prima della partenza per Reggio Emilia, domani sulla destra potrebbe toccare a lui al posto dello spagnolo: ieri la squadra azzurra ha svolto solo allenamento di scarico in palestra dopo il duro lavoro sul campo dei giorni precedenti. Gattuso verificherà le condizioni generali (da monitorare quelle di Mertens che sono in netto miglioramento) e deciderà l’undici iniziale da schierare nell’ultimo match dell’anno. In attacco sicuro del posto contro il Sassuolo è Milik, il più in forma del momento, che sta viaggiando a una media gol impressionante, tutti gli altri se la giocano e Lozano è in piena corsa.
LA VELOCITÀ
La sua caratteristica migliore che il Chucki riesce a mettere in mostra soprattutto sulla fascia e quando può partire da più lontano: ecco perché con il tridente di Lozano può tornare a brillare sfruttando al meglio i suoi movimenti in profondità. La prima settimana di lavoro con il nuovo allenatore è stata importante per il piano rilancio del messicano e s’attendono i primi segnali già da Reggio Emilia dove potrebbe giocare dall’inizio o comunque entrare a partita in corso. L’ultima dell’anno e poi il break per le festività natalizie: alla ripresa Hirving proverà a cambiare marcia e lasciare il segno nella seconda parte di stagione quando verranno affinati i nuovi meccanismi tattici. Per l’ex attaccante del Psv ci saranno ancora cinque mesi di tempo per trasformare in maniera positiva la sua prima stagione in maglia azzurra finora deludente. Un investimento importante per il club, cinque anni di contratto, operazione chiusa in estate con il Psv dopo aver vinto una concorrenza importante: il direttore sportivo Giuntoli ci stava già lavorando da gennaio proprio per provare ad anticipare le mosse delle rivali.
L’ENTUSIASMO
Lozano si è lanciato nella nuova avventura con grandissimo entusiasmo manifestato in pieno il giorno della sua presentazione a Castel Volturno. Il Napoli rappresenta la tappa più importante della sua carriera dopo i due anni in Olanda con il Psv e i primi cinque in Messico con il Pachuca. Hirving è un punto fermo della nazionale (39 presenze e dieci gol) ed è seguitissimo dai media messicani. Ora sarà importante per lui giocare con maggiore continuità per migliorare il rendimento: i presupposti ci sono tutti per potersi mettere in luce con il nuovo sistema tattico introdotto da Gattuso, quello da lui preferito perché proprio nella posizione di esterno (sia a destra che a sinistra) è riuscito a dare il meglio sia con il Psv che con il Messico.