Il tecnico del Napoli ha parlato a margine della vittoria per 2-1 sul Torino: “La nostra priorità è la qualificazione in Europa League”. E poi sui rinvii: “Rispetto per le persone malate, ma giocare oggi o tra due mesi cambia: o si giocano tutte le gare, o si rinviano tutte le gare”.
“Bisogna dare continuità, poi alla fine tireremo le somme. Ero preoccupato visto quello che avevamo speso contro il Barcellona e all’inizio in effetti non abbiamo cominciato benissimo. Ora dobbiamo continuare su questa strada perché abbiamo partite importanti, giovedì ce n’è già un’altra e dobbiamo essere pronti. Penso che quando arriviamo negli ultimi metri serva più rabbia, non è la prima volta che lasciamo le partite aperte. Potevamo chiuderla prima, sicuramente è un aspetto che si può e si deve migliorare”.
Sul centrocampo e la rosa a disposizione
“Abbiamo una rosa di giocatori forti, è difficile fare delle scelte ma spero sempre di avere queste problematiche qui e di poter scegliere. Abbiamo dei giocatori molto forti in mezzo al campo. La mia priorità in questo momento non è il palleggio, ma come sta lavorando la linea di difesa, di come sale e di come fa fare fatica agli attaccanti avversari. La cosa più bella è vedere come ha lavorato la linea di difesa. Possiamo fare meglio, magari facciamo prendere qualche infarto ai tifosi, ma ci piace anche così”.
Sull’Europa League e l’obiettivo di questo Napoli
“Mi era stata fatta una domanda e io ho risposto con grande onestà. Oggi mancano dodici partite in campionato, abbiamo una partita per arrivare in finale di Coppa Italia e un ottavo di finale di Champions League. Mi hanno chiesto qual era la priorità e io ho risposto onestamente che la nostra priorità era vincere tante partite e arrivare in Europa League”
Sui rinvii delle partite nel calcio italiano
“Penso che non sia corretto al di là di quello che sta succedendo in tutto il mondo. Rispetto per le persone che sono morte e si sono ammalate, ma se si deve giocare si gioca tutti e se si rinvia si rinviano tutte le gare. Giocare tra uno o due mesi cambia parecchio, se il Torino giocava con il Parma aveva cinque diffidati che oggi hanno giocato. Giocare una gara oggi o tra un mese ha una valenza diversa. Bisogna fare le cose con criterio, io la penso così”.
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