MILAN There are loves that are likely to end up unleashing yet another corporate revolution. It is the lot between now and June of Zvonimir Boban and Paolo Maldini, today more and more distant from Milan and makes sense to read a sentence like, two flags forced to leave due to contrasts in moods that divided in two the soul of this Devil battered. The first disputes were born already last summer, with the choice of Marco Giampaolo as their new coach in place of Rino Gattuso. A decision not shared by Ivan Gazidis, to the Rossoneri. With the exemption arrived in October and the arrival of Stefano Pioli has tried to straighten a season born bad, very bad indeed. The two leaders then tried in January on course correct Milan, giving more experience to pink, but paying attention to the budget. So Caldara returned to Atalanta and Piatek moved, despite himself, in Germany, all’Herta Berlin. In Milan’s Ibrahimovic he is back, which gave new vitality to a lost team, and it landed Kjaer. But the background remains the deal with Ralf Rangnick, sponsored by Hendrik Almstadt, the right arm of Gazidis, which is the one that manages the Milan market budget. At the time, indefinitely. And it is one of the concerns raised by Boban few days ago, which also requested a meeting with Elliott to restore roles. But the Hedge Fund Paul Singer has never received a response. A deafening silence that moving away the duo Boban-Maldini away from Milan. By the way, if you were to leave both (as it seems in fact), there would also be the promotion of Geoffrey Moncada, current head scout of the way Aldo Rossi club. The question now is how the team will react in knowing that the adventure Pioli Rossoneri came (almost) to the end credits. There is always Europe to achieve. Passing maybe the semifinals of the Italian Cup. A race (again) rejoined the chaos of the past few hours broke out at the Via Rosellini fourth floor, home of the League series A. But beyond this, it remains the concern of the fans to yet another revolution on the horizon.
From: https://www.ilmattino.it/sport/calcio/milan_boban_maldini_rottura_gazidis- 5086279.html h5>
MILANO Ci sono amori che rischiano di finire scatenando l’ennesima rivoluzione societaria. il destino da qui a giugno di Zvonimir Boban e Paolo Maldini, ad oggi sempre pi lontani dal Milan e fa senso leggere una frase del genere, di due bandiere costrette a lasciare per contrasti a malumori che hanno diviso in due l’anima di questo Diavolo martoriato. Le prime diatribe sono nate gi nell’estate scorsa, con la scelta di Marco Giampaolo come nuovo allenatore, al posto di Rino Gattuso. Una decisione non condivisa da Ivan Gazidis, l’ad rossonero. Con l’esonero arrivato a ottobre e l’arrivo di Stefano Pioli si cercato di raddrizzare una stagione nata male, anzi malissimo. I due dirigenti hanno poi cercato a gennaio di correggere in corsa il Milan, regalando pi esperienza alla rosa ma stando attenti al bilancio. Cos Caldara tornato all’Atalanta e Piatek si trasferito, suo malgrado, in Germania, all’Herta Berlino. In rossonero tornato Ibrahimovic, che ha ridato vitalit a una squadra smarrita, ed sbarcato Kjaer. Ma sullo sfondo resta l’accordo con Ralf Rangnick, sponsorizzato da Hendrik Almstadt, il braccio destro di Gazidis, che poi quello che gestisce il budget del mercato del Milan. Al momento, indefinito. Ed una delle perplessit sollevate da Boban qualche giorno fa, che ha chiesto anche un incontro con Elliott per ristabilire i ruoli. Ma dall’hedge fund di Paul Singer non mai arrivata una risposta. Un silenzio assordante che sta allontanando il duo Boban-Maldini lontano dal Milan. Tra l’altro, se dovessero andare via entrambi (come sembra appunto), ci sarebbe anche la promozione di Geoffrey Moncada, attuale capo scout del club di via Aldo Rossi. Il dubbio adesso su come reagir la squadra nel sapere che l’avventura di Pioli in rossonero arrivata (o quasi) ai titoli di coda. C’ sempre l’Europa da raggiungere. Passando magari dalla semifinale di Coppa Italia. Una gara (anche questa) rientrata nel caos delle ultime ore scoppiato al quarto piano di via Rosellini, sede della Lega serie A. Ma al di l di questo, rimane la preoccupazione dei tifosi per l’ennesima rivoluzione all’orizzonte.