Il calcio rivede la luce in fondo al tunnel. Se e quando dovessimo avere luce verde per una graduale ripartenza, il mondo del calcio si deve far trovare pronto», dice il presidente Figc Gravina. La speranza è che il campionato possa riprendere a fine maggio (o la prima settimana di giugno) e che all’inizio del prossimo mese (o anche prima) possano riprendere gli allenamenti. E proprio ieri la commissione medica federale ha definito le linee guida per definire il prima possibile un protocollo di garanzia definitivo. La bozza presentata in commissione per il settore professionistico indica le modalità con le quali seguire clinicamente i componenti della rosa, e gli esami da effettuare (test molecolari, test sierologici, esami del sangue generali) e la raccomandazione che nella prima fase il gruppo squadra sia raccolto in un luogo chiuso sanificato e rispettoso di tutte le norme igieniche-comportamentali. Protocollo diverso per i contagiati e guariti dal Covid 19: gli esami diagnostici seguiranno un protocollo adeguato alla gravità clinica dell’infezione subita con particolare attenzione all’apparato respiratorio e cardiovascolare.
E il Napoli si è già messo in moto per ripartire. Tutti gli azzurri infatti, compresi gli stranieri sono rimasti in questo periodo in città e hanno svolto un lavoro atletico personalizzato a casa. E a Castel Volturno, il centro sportivo è stato già sanificato con l’operazione che verrà ripetuta appena prima della ripresa della preparazione, sono già previsti ambienti separati dove cambiarsi prima dell’allenamento ma potrebbe esserci la possibilità ulteriore per i calciatori di fare la doccia singola nelle camere dell’albergo attiguo al campo d’allenamento prima di andare via alla fine della seduta. I medici del Napoli, i dottori Canonico, D’Andrea e De Luca, hanno costantemente monitorato le condizioni di salute dei calciatori. Prima della ripresa dell’attività gli azzurri dovranno essere sottoposti a tamponi e si attende una procedura generale standard veloce per tutti quelli non contagiati dal virus (al momento non possono essere fatti in centri privati): esami da ripetere dopo 4-5 giorni mantenendo l’isolamento, per questo, se venissero confermate le linee guida emerse ieri, durante la fase di completamento degli esami gli azzurri dovranno rimanere in ritiro a Castel Volturno.
Con la ripresa dell’attività al centro sportivo verrà interrotta la cassa integrazione avviata dal club azzurro per i dipendenti che non fanno parte del gruppo dei tesserati, (in tutto una ventina). De Laurentiis deve ancora discutere dei tagli agli stipendi a calciatori e si andrà alla ricerca di una soluzione condivisa: se dovesse riprendere l’attività una delle possibili ipotesi di accordo potrebbe essere il taglio di un mese e mezzo. Al momento resta congelato lo stipendio di marzo in attesa proprio della trattativa. L’altro fronte aperto resta quello delle multe richieste dal club per il rifiuto dei calciatori di tornare in ritiro dopo il match di Champions contro il Salisburgo. Intanto il Napoli ha donato uova di Pasqua SSCN formato gigante, prodotte su licenza ufficiale da Crispo, al personale sanitario di tutti i reparti degli ospedali che lavorano in prima linea nel contrasto al Covid-19. E da oggi provvederà alla distribuzione di generi alimentari di prima necessità a famiglie bisognose della città.