Mattia Grassani, legale del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli in merito alla ripresa agonistica del calcio italiano: «Il ritorno all’attività agonistica è più chiaro e definito. Siamo di fronte ad un cantiere in progress, in cui però si vede la luce. Tutti stanno cooperando per arrivare a questo fine. La fase emergenziale ha un obiettivo che può essere la ripresa degli allenamenti a l’ultima settimana di aprile o inizio maggio. Come detto da Gravina, ci potrebbero essere campi neutri per evitare di giocare nelle zone più colpite».
«Trovo questa questione inopportuna. Dopo decina di migliaia di morti, parlare di stipendi offende l’intelligenza di quelli che stanno a casa. L’auspicio è quello di chiudere in fretta questa querelle, trovare un accordo cancellando quest’immagine brutta per il nostro paese. Questi contratti non esistono più, come può un’atleta pretendere una mensilità senza aver fornito una prestazione. Serve buon senso. Prendere 100 o 70 per chi vive in un mondo dorato come quello della Serie A non cambia nulla. Dire anche io partecipo al sacrificio sarebbe un gesto dei lavoratori sportivi quantomeno auspicabile»
«Queste dinamiche sono seguite dal presidente e da Giuntoli. Il mercato europeo e mondiale porterà una rivisitazione per le prossime 3 campagna di trasferimenti. Anche i ricchi saranno poveri. Le risorse che il sistema calcio sarà in grado di produrre saranno ridotte rispetto l’anno scorso. Ci sarà un profilo più basso, si baderà più al sodo pensando 10 volte se ingaggiare o meno un calciatore».