Premesso che vero che nel calcio ci sono tre risultati, che non sempre si pu vincere, che a volte si pu pareggiare e che talvolta si pu addirittura perdere sempre se tra due settimane non ti devi scontrare con Messi e con il Barcellona in Champions League, va detto che ieri il Napoli ha offerto una dimostrazione plastica del fatto che nella vita non importante ricevere dei doni quanto saperli utilizzare. Andiamo subito a spiegare. Il Parma ieri ha ricevuto un dono e cio la mancata capacit di scomparire volatilizzandosi nel nulla di Mario Rui e Koulibaly. Incapacit che ha comportato l’attribuzione, da parte del direttore di gara, di due rigori di dubbia foggia e fattura. Ne ha saputo approfittare la squadra di D’Aversa: il risultato, infatti, stata la trasformazione in gol, la vittoria e la salvezza aritmetica in Serie A.
Non altrettanto proficua è stata la donazione all’arbitro della possibilità di dimostrare che non è vero che l’unico regolamento che conosce alla perfezione è quello di Rubamazzetto. Dopo il disastro di febbraio in Napoli-Lecce (quando non diede il rigore a Milik e applicando la norma del Mo’ hai pure il resto lo ammonì anche per simulazione), ieri Giua ha confermato di non sapere quando è rigore e quando invece è na figur e nient!