C’è chi cerca le cause nella gestione dell’allenatore, nella mancanza di giocatori adeguati, nelle decisioni tecniche e tattiche, o in un’ ipotesi di rottura nello spogliatoio. Certo è che i tifosi non accettano questa situazione e vogliono vedere subito un cambio di rotta. L’hashtah #GattusoOut resta di tendenza, ma le parole del tecnico a fine gara, il suo lato umano, la sincerità e la semplicità con cui si relaziona al prossimo parlando anche della sua malattia fanno sì che un’ampia fetta di tifosi continui ad amarlo nonostante i risultati sul campo. I fantallenatori però non si risparmiano: «Ma come ha potuto far giocare Hysaj? Serviva qualcuno che aprisse gli spazi per il passaggio ad Insigne nella corsia esterna, l’albanese sulla sinistra tende ad accentrarsi. Ringhio non ci sta più capendo niente»; «Bakayoko troppo lento e qui ci voleva Fabian, non Demme, che avrebbe invece dovuto schierare con l’Inter», «Una squadra senza gioco, non si esercitano sui passaggi e siamo tornati indietro al primo mese di Sarri, quando non riuscivano a far arrivare una palla a destinazione»; «Solo possesso palla sterile e nessuna azione contro una squadra ultima in classifica che ha preso 32 gol. È colpa dell’allenatore!».
Dall’altra parte c’è chi trova carente una rosa particolarmente esaltata da inizio stagione per profondità e qualità. Ma ora qualcosa sembra cambiato: «Ci vuole il terzino. Presidè, compra Emerson Palmieri»; «Un centrocampo che fa schifo, bisogna compare un centrocampista»; «L’attacco non riesce a segnare, poi troppi infortuni: ci vuole qualcuno che faccia la differenza»; «È arrivato il momento di vendere Koulibaly e trovare un difensore giovane», sono invece i consigli degli esperti di mercato.
In questo scenario aumenta poi chi vede poca motivazione in campo, una squadra spenta, che non crede di poter arrivare a traguardi importanti e un po’ scarica, soprattutto mentalmente: «Qualcosa non va. Dopo la sentenza dovevamo giocare con il sangue agli occhi per riscattarci fino alla fine, la Fiorentina ci aveva dato una mano e noi reagiamo così»; «Dopo Ancelotti ora anche Gattuso viene meno: qui il problema non è l’allenatore, è qualcosa nello spogliatoio che non sappiamo»; «Sembra una squadra che si scoccia di giocare a calcio seriamente, che deve arrivare a fine anno senza troppi sforzi visto che non ci sono grandi aspettative e nessuno crede più nel miracolo». Un miracolo nel quale invece i ragazzi qualche anno fa hanno creduto fermamente e per il quale hanno lottato con le unghie e con i denti e nonostante tutto hanno visto il sogno sfumare via. E allora forse la vecchia guardia è ora priva di stimoli non crede che impegnandosi possano arrivare risultati straordinari.
Eppure i tifosi ci credono ancora, ci sperano nonostante per scaramanzia spesso non vogliano manco ammetterlo. L’obiettivo quarto posto non basta ai napoletani, che hanno voglia di regalare qualcosa di straordinario anche a colui che ha scritto la storia calcistica di Napoli e che ora segue dall’alto, D10s. I tifosi vogliono sognare, vogliono vedere la maglia sudata, cercano magia, emozioni. Comunque vada vogliono vedere un Napoli guerriero, quello che si è perso già da un po’.
Neanche il capitano che ha salvato i suoi dal peggio con il suo gol nel recupero, ha meritato tanti applausi. Anzi, malcontento anche nei suoi riguardi: «Siamo stanchi di sentire scuse, vogliamo vedervi affiatati, vogliamo vittorie», rispondono sui social al capitano.
E mentre i fantallenatori si sfogano sul web cercando soluzioni tattiche e motivazione per la loro squadra del cuore, qualcuno riesce persino a vedere il bicchiere mezzo pieno, o forse pieno a un quarto: «Vabbè, pareggio prezioso che ci porta in vantaggio sulla Juve». Questa la bella notizia, il vero regalo di Babbo Natale. Insieme a qualche opera buona: «Grazie a noi Giampaolo mangerà il panettone». E mentre le milanesi avanzano guerrigliere e si distaccano dalla mischia, qualcuno ricorda che è presto per parlare. Il 2020 calcistico è finito, si ripartirà nell’anno nuovo lasciando tutto il marcio alle spalle insieme a Napoli-Torino, o almeno è questo l’augurio. E il 2021 vedrà anche il recupero di Juve-Napoli, la Supercoppa e tante altre sfide interessanti. «Anno nuovo, vita nuova. È il momento buono, il calcio ci salverà ci regalerà grandi cose in onore di Maradona»; «Sarei disposto a perdonare Sarri, ma il Napoli deve tornare a vincere».
Tuttavia i buoni propositi dei tifosi azzurri, dopo aver tirato le somme su un anno solare difficile e brutto sotto tanti aspetti, sono tanti. Tra questi c’è persino chi mette fra le condizioni per le sue buone azioni la vittoria dello scudetto del Napoli: «Se la mia squadra mi regala sta gioia prometto che nel 2021 non dirò più parolacce, rispetterò le regole sanitarie finchè non ci saremo tutti vaccinati e sarò una persona migliore». Conditio sine qua non, ma da parte dei tifosi l’impegno c’è. La richiesta in fondo è solo una: «Nessun regalo a Natale, ci basta la maglia sudata e un trofeo a fine stagione».