L’attacco del Napoli è senza pace. Dopo 77 giorni di assenza, domenica scorsa a Verona si erano rivisti insieme Mertens e Osimhen, le due punte di diamante del 4-2-3-1 perfetto di Gattuso. Nel tracollo generale degli azzurri al Bentegodi, però, nessuno dei due era riuscito a fare centro, né tanto meno a lasciare una prova tangibile del proprio passaggio. Segnali di fumo tutt’altro che incoraggianti per l’allenatore, che però già giovedì ha voluto concedere loro una prova di appello, nei quarti di Coppa Italia contro lo Spezia. Nemmeno la seconda occasione è stata propizia: nessun gol, nessuna scossa, ma soprattutto la brutta notizia del riacutizzarsi del problema alla caviglia per Mertens.
Dries era entrato all’inizio del secondo tempo, con l’idea precisa di mettere benzina nel motore in vista dei prossimi impegni. Eppure Gattuso ha dovuto tirarlo fuori prima ancora che la partita finisse. Nemmeno 45 minuti e di nuovo in panchina, accompagnato da una smorfia di dolore tutt’altro che di buon auspicio per il futuro prossimo. La caviglia infortunata lo scorso 16 dicembre contro l’Inter, fa i capricci. Gli allenamenti della settimana scorsa erano stati incoraggianti, motivo per il quale Gattuso lo aveva mandato in campo sia a Verona che nella ripresa contro lo Spezia. Ma al momento della verità, la caviglia non ha dato le conferme sperate. Anche nella mattinata di ieri, infatti, il dolore non è andato via, e lo staff medico sta valutando il percorso di recupero più opportuno per cautelarlo e farlo tornare in campo in via definitiva. Ecco perché ad oggi la sua presenza domani sera al Maradona contro il Parma appare più un’illusione che una possibilità.
Sta sicuramente meglio di lui Osimhen, che è tornato dai problemi alla spalla ma manca ancora del completo ritmo partita. D’altra parte la sua ultima da titolare con il Napoli è datata 8 novembre 2020: Bologna-Napoli. In quello stesso giorno ha segnato anche il suo secondo e ultimo gol in azzurro. Contro il Parma sarà sicuramente utile, ma a gara in corso. In avanti, dall’inizio, ritroverà il suo posto Andrea Petagna, che come i suoi compagni di reparto ha avuto qualche piccolo problema di natura muscolare (e ha stretto i denti già contro il Verona), ma a differenza loro sembra oramai in condizione per poter partire dal primo minuto. Da attaccante di scorta, il Napoli ha riscoperto in Petagna il titolare che non si aspettava e adesso si aspetta che sia ancora lui a doversi accollare il peso dell’attacco sulle spalle. Ai suoi lati Lozano e Insigne, con il messicano destinato a riprendersi il posto sulla destra con il compito di mettere a ferro e fuoco la corsia laterale avversaria.