Evviva i tre punti con la Juventus, danno ossigeno, ma l’abisso continua a spalancarsi sotto i piedi degli azzurri. Quel che resta del Napoli si ritroverà quest’oggi a Castel Volturno e davvero Rino Gattuso si ritroverà a fare la conta dei disponibili: altri due nomi sono cancellati dall’elenco di chi partirà per Granada, ovvero Ospina e Lozano. E forse solo Demme potrà recuperare ma ne vale la pena visto che domenica a Bergamo c’è quasi uno spareggio per il quarto posto? Già, visto le condizioni degli infortunati (sono in tutto otto) non è una bestemmia quasi augurarsi di uscire fuori dall’Europa League per inseguire la zona Champions in campionato. Certo, la Champions la conquista anche chi vince l’EuroLeague ma la rosa del Napoli è ridotta davvero al lumicino per poter essere competitiva su entrambi i fronti. In difesa Gattuso non ha alternative (Koulibaly e Ghoulam oggi ripeteranno il tampone e non è scritto da nessuna parte che debbano essere positivi per 20 giorni) ed è chiaro che con l’Atalanta è una partita troppo importante in ottica campionato.
La vittoria sul Napoli in Supercoppa ha segnato la svolta per la squadra di Pirlo. E magari lo stesso farà la vittoria di sabato al Maradona. «Sono fiero di voi, è stata una partita da squadra vera», ha urlato forte Gattuso nello spogliatoio dopo l’abbraccio in mezzo al campo come solo dopo la vittoria in Coppa Italia. Tra i primi a chiamare per complimentarsi è stato Mertens che tornerà a Napoli non prima di sette giorni. Con Pirlo si è solo incrociato: amici per la pelle, certo, ma in certi momenti ognuno pensa solo a se stesso. E al proprio destino. Se c’era chi aveva bisogno di gesti plateali è stato accontentato: perché De Laurentiis prima con una telefonata a Gattuso e poi andando a salutare la squadra a pochi minuti dall’inizio della supersfida con la Juventus ha ribadito che mai e poi mai la panchina di Rino è stata in pericolo. Per Gattuso non cambia molto: sapeva di non dover temere l’esonero ma avrebbe preferito una difesa più convinta della società davanti a certe parole che per lui sono suonate come offese personali. E che non ha mandato giù. D’altronde, il tecnico si aspettava l’appuntamento per firmare il rinnovo del contratto fino al 2023 che il 12 gennaio era stato definito in ogni dettaglio dai rispettivi studi legali. Cosa che non è avvenuta e che vale più di tanti gesti. E che ha lasciato traccia. In ogni caso De Laurentiis e Gattuso vanno avanti condividendo l’obiettivo: il piazzamento Champions. Che pure i risultati di ieri hanno fatto comprendere non sarà per nulla facile. Oggi alla ripresa bisognerà pure pensare al Granada, a come onorare l’Europa League senza avere ripercussioni (impossibile) nella gara di domenica a Bergamo. Ma già a vedere il piano di viaggio ci si stanca perché il rientro a Napoli previsto per l’alba di venerdì. E la partenza per la Lombardia il sabato pomeriggio. In ogni caso, ci sono poche alternative.
Perché qui non si tratta solo di chi non partirà per Granada, ma anche di chi deve tirare il fiato. Per esempio Osimhen. Per alcuni versi davvero quello che è successo nell’ultimo mese ha qualcosa ai confini del grottesco e anzi oltre, verso l’infinito, con una corsa all’autoeliminazione manco fossimo in Dieci piccoli indiani. In Spagna giocheranno Petagna, Lobotka ed Elmas. E ci sarà il ritorno tra i titolari anche di Fabian Ruiz colpito da Coronavirus ma rientrato nel gruppo ormai da dieci giorni. Metterne 11 in campo non sarà così semplice. In ogni caso, Gattuso sicuro pescherà le riserve dalla lista B con Cioffi, Costanzo e Zedadka. De Laurentiis sarà a Bergamo anche domenica prossima.