6,5 REINA
Cullato da Ornella Vanoni (mani grandi, mani senza fine) para il parabile (Sneijder) e l’imparabile (Ganago). Le conclusioni dei francesi (due volte Jallet, un volta Balotelli, una volta di testa Saint-Maxim) sono tiracci fuori, poi la traversa di Lees Melou alla fine. Invecchia bene come il migliore sherry di Spagna: Tio Pepe. Cavaliere della palla rotonda raggiunge gli attaccanti con lunghi lanci (Lancillotto). Uscita perentoria su un corner (80’).
7 HYSAJ
Insidioso appuntamento chez Maxim, il piccolo attaccante francese con i capelli colorati che aveva allarmato la difesa azzurra al San Paolo. Ma Hysaj è un difensore fotovoltaico che produce energia. Squalificato perdomenica, si spende tutto. Inforca la bicicletta (re di forcella) e corre sulla fascia. Perché non difende solo, ma attacca e lo fa con grande incisività. Quando va avanti, ci pensa Albiol a coprire la corsia.
7,5 ALBIOL
Sontuoso, sicuro, grintoso. Interviene su Balotelli, chiude su Saint-Maxim raddoppiando le marcature di Koulibaly e Hysaj. La fase difensiva del Napoli è perfetta e lo spagnolo la gestisce magnificamente col senso della posizione e le chiusure opportune. Sa tenere alta la linea difensiva e non sbaglia un pallone, gioca di classe. Interventi energici ma puliti. Un signor difensore, un dominatore all’Allianz Riviera.
7,5 KOULIBALY
La Balena Nera inghiotte Balotelli. Lo pressa, gli è addosso, l’anticipa, lo tiene, gli toglie l’aria e il pallone lasciandolo danzare in poco spazio (il Balo del mattone). A un passo dal gol sul corner tagliato di Ghoulam, ma non riesce a colpire di testa (20’). Il duello stravinto con Balotelli si conclude con l’uscita di SuperMario, sostituito al 77’. Ha modo anche di fermare Ganago in una pericolosa situazione in area azzurra.
7 GHOULAM
Chiude su Walter (operazione Walter closed), messo sulla fascia azzurra più temuta dal Nizza, e spinge e parte per i cross. Batte un corner favoloso e Koulibaly manca il gol non arrivandoci di testa (20’). Grande intervento difensivo a scivolone (34’). L’assist per il raddoppio conclude una partita perfetta. Non ha difficoltà neanche quando entra Lees Melou e per il Nizza che cosa ci vuol fare se il Melou è uscito bianco.
7 ALLAN
Erba, palla, caviglia. Gambe a mulinello (il mulinello del Po). E il motto è sempre lo stesso: vaco ‘e pressing. Seri è un piccolo ivoriano che piace al Barcellona al posto di Xavi. Grande attenzione (siamo Seri). Baluardo a centrocampo e sempre in anticipo sul francese. Grande partita non solo difensiva. Una volta si “beve” in fuga Seri e Jallet. Fuori al 70’.
8 JORGINHO
Con questo nome da conduttore del Tg1 legge bene ogni situazione e annuncia un tocco dietro l’altro. Col pressing alto, è fantastico nel vincere i contrasti. Non perde un duello e strappa agli avversari numerosi palloni con quel fisico apparentemente minuto. Contro Sneijder fa anche il duro e stravince il confronto. Esce per Diawara nel finale di gara.
6,5 HAMSIK
Non è più solo a centrocampo come a Verona perché ha sempre vicino Jorginho. Chiede spazio (lieveTameze). Gestisce il ritmo, rallentando. Non brilla, ma poi fa l’assist per il gol di Callejon. Sembra stanco, ma occupa sempre la posizione giusta per il disimpegno di Jorginho e gli scambi con Insigne. Sostituito con Zielinski dopo un’ora di gioco.
7 CALLEJON
Non aspetta il rosso, passa col Jallet. Va sulla sinistra e batte fuori alla fine del primo tempo. Abbatte le speranze del Nizza col gol in apertura di ripresa, lesto in posizione centrale sul cross di Hamsik. Rientra su Saint-Maxim in soccorso a Hysaj.
Il solito pendolino amoroso e il gol, che stronca la rimonta francese, è la chicca di una partita giocata senza soste.
7 MERTENS
Il diavolo veste Dries. Palla qua, palla là, palla sul palo dopo il gol di Callejon. Cucciolo e Gongolo. Mignolo (quel dolore domato al piede sinistro). Dante (beffato con un tunnel) si perde nella selva oscura e la freccia vallone smantella l’intera difesa francese. Dries ne va plus. Una conclusione alta e un’altra da difficile posizione non a bersaglio. Magnifico.
7,5 INSIGNE
Piccolo è bellissimo. Il Magnifico. Souquet è la moquet sulla quale passeggia. Finta ad andare, finta a rientrare, pallone pronto per l’arcobaleno. Rientra (40’ recupera su Balotelli!) e accelera, fantastico sprint al 44’. Nella ripresa va due volte al tiro sugli inviti di Zielinski, ma Cardinale è attento. Alla fine, va in gol, da centravanti, sul cross basso di Ghoulam. Lo meritava.
7 ZIELINSKI
Al posto di Hamsik (62’), subito in partita rifinendo due palle-gol per Insigne (64’ e 66’). Lanciato da Mertens, va alla conclusione sicura, ma un difensore gli devia il tiro in corner. In condizione superlativa. Entra da protagonista e gioca alla grande l’ultima mezz’ora. I cambi di Sarri nel centrocampo mettono in luce la ricchezza della “rosa”, giovane e forte.
s.v. ROG
Rileva Allan al 70’. Non deve fare molto, il Napoli è padrone del campo. Il Nizza è annichilito, sempre pressato nella sua metà campo, incapace di ripartire se non con i lanci mal calibrati di Dante. Bull Rog non deve strafare. Gli basta tenere la posizione e limitarsi a un paio di giocate. Gli avversari sono svuotati ed è facile subentrare senza affanni come fa Rog.
s.v. DIAWARA
Entra per Jorginho (84’). Perde un pallone, nella metà campo azzurra, correndo all’indietro e toccandolo di tacco. Non è neanche un errore, è un colpo sfortunato. Per il resto protegge quel poco che deve col Nizza che attacca confusamente e, mentre attacca, becca il raddoppio. Il trnfo di un Napoli super, sicuro, autorevole, capace di gestre l’intera partita.
8 SARRI
Rimborsati (34 milioni) e soddisfatti. Conquista la carta di credito per la Champions: mistercard. Dopo 25 minuti in ansia ma senza danni, e quattro occasioni per gli azzurri, smette di masticare la finta sigaretta. Non può aspirare, ma respira. Il Nizza è una buona squadra (Nice Valori), ma un Napoli adulto controlla e domina la partita, superando la tagliola del preliminare già fatale agli azzurri e ad altre nove squadre italiane. Il gol di Callejon scaccia ogni timore. Dopo un’ora rinfresca tutto il centrocampo. Vince la sfida con lo svizzero Lucien Favre. Il Napoli cammina e Favre si cuoce. Le scimmie di Verona sono farfalle all’Allianz Riviera. Quando tutto è finito, Lucien le stelle ed olezzava la terra. La Costa è sempre più azzurra. Tutti vorrebbero giocare come il Napoli, una trama che si chiama desiderio.
From: Il Mattino.