Napoli, Adl: «Bravissimo Gattuso» ma a fine anno Rino andrà via


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«Bravo Gattuso». È nel cuore della notte, alle 2,53, che De Laurentiis si lancia in un tweet che sembra una mano tesa al suo tecnico con cui i rapporti si sono da settimane guastati. Chissà se è un modo per fare mea culpa, chissà se è come battersi il petto per aver tirato all’improvviso il freno a mano sul rinnovo che il 12 gennaio era praticamente fatto. Magari non è nulla di tutto questo, è semplicemente un messaggio che arriva dal cuore. Di sicuro, è un gesto che Ringhio ha apprezzato ma che di fatto non cambia lo scenario e la decisione che il tecnico ha preso nell’ultima settimana: Gattuso se ne andrà via da Napoli a fine anno a meno che non dovesse arrivare – ma non è detto che arrivi – una proposta davvero convincente di restare. Ma forse andrebbe via lo stesso.

IL DADO È TRATTO
Questa è la fotografia del momento. Gattuso non si sente un separato in casa, è certo di non aver mai rischiato il posto e che la sua panchina non sia mai stata in bilico nonostante le chiacchiere e le tante bugie. Ma è rimasto raggelato dal modo con cui il club, e quindi De Laurentiis, sia rimasto in silenzio. Una colpa grave, secondo Gattuso. Insanabile. Rino non verrà cacciato come Ancelotti e come lo stesso Sarri (perché Sarri resta convinto di essere stato mandato via da De Laurentiis), arriverà alla fine della sua avventura napoletana e saluterà. Poi, da qui a due mesi non è detto che qualcosa possa cambiare. Nel calcio mai dire mai. Ma il primo passo dovrebbe farlo De Laurentiis e l’impressione è che non intende farlo. Questo non vuol dire che tra i due ci sia il gelo: non è così. Per nulla. Anche nella settimana che ha portato alla Roma le telefonate sono state frequenti. Brevi, magari formali. Ma i due continuano a sentirsi. Ringhio ha resistito alle pressioni e ha portato il Napoli fuori dal momento opaco di febbraio in maniera straordinaria. Con il supporto del ds Giuntoli e di pochi fedelissimi.

IL VULNUS
Gattuso si è fatto una idea ben precisa di quello che è successo. Ha capito che De Laurentiis non ha mai contattato altri allenatori per prendere il suo posto in questa stagione e che l’unica vera volontà del presidente, da un certo momento in poi, è stata quella di alzare un muro su quel contratto che era stato definito in ogni dettaglio. L’inversione di marcia del club, dopo il ko con il Verona, è arrivata davvero a un passo dalle firme. E la sconfitta del Bentegodi sarebbe stata solo l’occasione da prendere al volo per cancellare quell’accordo. De Laurentiis probabilmente non ha digerito le titubanze di Gattuso dopo l’invio del contratto a dicembre o magari ha cambiato idea sul suo gioco. D’altronde anche il tecnico aveva atteso quasi un mese da quel 30 ottobre, quando a Castel Volturno c’era stata la stretta di mano e l’intesa su tutti i punti (con tanto di foglietti con gli appunti firmati a suggellare l’accordo), per ottenere la bozza del contratto che lo avrebbe legato fino al 2023 con il Napoli. Tutto questo è acqua passata. Perché ora c’è da fare i conti con il presente e il futuro. Per cambiare il finale, De Laurentiis dovrebbe, per prima cosa, convincersi che è stato un errore lasciare sulla graticola Gattuso e che Ringhio è l’allenatore giusto per costruire il nuovo Napoli che dovrà calarsi nella nuova dimensione degli ingaggi ridimensionati. E poi convincere Gattuso a restare ancora qui. E, onestamente, non si sa quale delle due cose sia più complicata. In ogni caso tutti hanno in mente una sola cosa adesso: centrare la Champions. E non c’è tempo per altro. Il sostituto? De Laurentiis il suo pallino ce l’ha da tempo ed è Vincenzo Italiano, l’allenatore dello Spezia. Poi tutti gli altri: Inzaghi, Juric, Fonseca, De Zerbi. Il casting non è ancora seriamente cominciato. E Gattuso? È al centro di un bel po’ di sondaggi, d’altronde i risultati con il Napoli sono una gran bella garanzia per un posto al sole.
 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/napoli_gattuso_via_fine_anno_champions-5849146.html

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