Un Napoli troppo brutto per essere vero. Un Napoli che quasi non esulta al gol del vantaggio. Un Gattuso più silenzioso del solito. Una squadra che sembra quasi rassegnata a non farcela. Un Demme che misteriosamente non entra in campo. Un calo di energie fisiche e mentali proprio al culmine di una cavalcata meravigliosa, a traguardo quasi raggiunto. Il giorno dopo l’1-1 col Verona allo Stadio Maradona e il mancato raggiungimento Champions, non è per nulla andata giù la prestazione dei partenopei a molti tifosi “vip” della città che hanno affidato a social e comunicati le loro amarezze, dalle quali emergono dubbi, perplessità e persino possibili ”ombre” sul match di ieri sera.
«Una squadra che non rispecchia né i sogni, né i valori, né l’impegno e l’amore dei tifosi. Quella di ieri è stata una partita dubbia, i giocatori non sembravano nemmeno contenti quando sono passati in vantaggio, erano in campo ma era come se non ci fossero». L’avvocato Angelo Pisani, legale del Pibe de Oro Diego Armando Maradona, commenta così il pareggio del Napoli «Diceva Andreotti che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca – continua – È stata, quella di ieri, la partita più brutta del campionato e un boccone più amaro dei soliti rigori sbagliati regalati dagli arbitri alle squadre dei poteri forti. La città merita molto di più e speriamo in nuova squadra, dirigenza, allenatore e struttura compresi».
Molto amaro e pieno di spunti di riflessioni l’intervento dello scrittore Maurizio De Giovanni sulla sua pagina Fb. «La mia vita è piena di sentimenti e di passioni – ha scritto -. Sono sempre stato così, e diventando adulto non solo non sono cambiato, come forse sarebbe stato normale e probabilmente opportuno, ma questa caratteristica si è acuita, alla fine diventando addirittura, in maniera inaspettata e molto fortunata, il mio mestiere. Non mi sono mai vergognato di essere incline a ridere e a piangere. Ho portato con me il mio essere così, come il sovrappeso e i capelli grigi. Una parte di me. Tra le passioni, una forte e dolce: ereditata da mio padre, e trasmessa ai figli. Custodita e difesa come un’identità, come un cognome, come una cicatrice felice. Be’, ieri per la prima volta mi sono vergognato di questa passione. Mi sono vergognato di una sofferenza che provavo solo io, e le mie sorelle e i miei fratelli, derubato di un’identità. Si può vincere essendo se stessi, ed è meraviglioso (l’ho provato e lo so), e anche perdere. Si può vincere essendo qualcun altro, e non l’ho mai fatto ma sono certo sia molto meno bello. Perdere essendo qualcun altro è veramente il peggio del peggio».
«Meritatamente non entriamo in Champions, non è accettabile per uno sportivo e per un tifoso vedere quello che abbiamo visto ieri». Così Sandro Ruotolo, senatore del gruppo misto, giornalista e tifosissimo del Napoli. «Non sono uno che fa dietrologie – spiega Ruotolo – ma non mi convince più la storia dell’emozione e della tensione nei momenti difficili, il fatto che il Napoli venga meno nei momenti decisivi. Non ci credo. Il Napoli nelle ultime partite era stato un’altra cosa, ieri invece sembrava davvero un’altra squadra. Dev’essere successo qualcosa, ci saranno ragioni più profonde. Vorrei capire dai giocatori e da Gattuso cosa è successo e perché. Basta leggere nel nostre chat e sui social, noi tifosi non riusciamo a darci una spiegazione logica del disastro di ieri». Ruotolo rimanda ai prossimi giorni qualunque riflessione sul futuro della squadra, ora che Gennaro Gattuso non è più l’allenatore e si rincorrono voci su Sergio Conceicao e Luciano Spalletti: «Per ora ci dobbiamo sorbire la cicuta, siamo distrutti e avvelenati», conclude.
«Nel calcio il suicidio assistito può succedere, è una pratica nota…». Gaetano Quagliariello, senatore di ‘Idea-Cambiamo’ e presidente del club Napoli Parlamento, non riesce a capacitarsi. L’amarezza per il pareggio con l’Hellas Verona allo stadio Maradona è forte e l’ex ministro condivide la scelta di Aurelio De Laurentiis di esonerare ‘Ringhio’: «Sono contento che Gattuso se ne vada, perché umanamente è una persona eccellente, ma come allenatore ha dimostrato tutti i suoi limiti». «Gattuso aveva una rosa che poteva competere più per lo scudetto che per il quarto posto», dice all’Adnkronos Quagliariello che non vuol sentir parlare di alibi: «Anche gli infortuni e il Covid non mi sono sembrati una prerogativa solo del Napoli». Il senatore ‘totiano’, da napoletano doc, non crede nemmeno alla sfortuna o al malocchio: «Questa volta, poi, non possiamo veramente prendercela con nessuno, almeno per quanto riguarda l’ultimo atto, ovvero il match col Verona. Non possiamo prendercela nemmeno con la sfortuna – sottolinea – perché fondamentalmente il goal del momentaneo vantaggio del difensore Rrahmani è stato un goal fortunato…».
«Quella di Gattuso col Napoli è una storia che si era già esaurita. Il tweet dell’esonero è stato solo l’epilogo». «Contro il Verona ho visto giocatori senza condizione, psicologicamente prostrati…». Tifosissimo del Napoli, Clemente Mastella è sconsolato per il pareggio di ieri sera. La mancata qualificazione brucia, spiega all’Adnkronos l’ex Guardasigilli del governo Prodi, perché «al dispiacere del Benevento finito o fatto finire in B, si aggiunge l’altro dispiacere del Napoli finito nella B europea… Purtroppo, non c’è nessuna squadra del Sud che vada in alta quota e questo fa male». «È una tristezza -sottolinea l’ex leader dell’Udeur e attuale sindaco di Benevento- constatare che gli unici imprenditori nel mondo del calcio, il presidente del Benevento Vigorito, quello del Crotone Vrenna e De Laurentiis del Napoli, non ottengono quanto investono. Non credo sia colpa loro, il mondo è cambiato e anche il calcio dovrà cambiare, perché così non si può più andare avanti…». Secondo Mastella a ‘Ringhio’ sono mancate anche un pò di serenità e qualche sana risata: «Non l’ho mai visto sorridere. Gattuso aveva una rigidità di troppo che va bene in alcune circostanze, male in altre, soprattutto nell’ambiente di Napoli… Certo, se ieri avessimo vinto, sarebbe stato faticoso per De Laurentiis spiegare ai tifosi che Rino non andava più bene. Comunque, lo ripeto, la sua storia col Napoli si era già esaurita da tempo». Peccato, dice Mastella, perché proprio dopo la sconfitta con il Verona all’andata era «iniziato il riscatto della squadra partenopea durato parecchie giornate. Ci eravamo illusi di andare in Champions e invece…» l futuro sarà sotto la guida di Conceicao, Allegri o Spalletti? «Mi va bene un allenatore che non sia stato allenatore della Juve…», taglia corto l’ex ministro della Giustizia.
«Ahimè, siamo fuori dall’Europa che conta, con il Napoli confinato in quella che conta meno… Ci avevamo tanto sperato dopo mesi di patimenti e una rincorsa che aveva dell’incredibile. Purtroppo, il campo ha detto che non eravamo all’altezza di stare fra le prime quattro squadre italiane e si deve accettare sempre il verdetto del campo». È la reazione di Marco D’Amore, l’attore partenopeo protagonista di ‘Gomorra’ nei panni di Ciro, grande tifoso del Napoli. «Ora, guardiamo avanti - esorta D’Amore – Vedremo se questo signore portoghese, che è stato un calciatore così fantasioso, saprà riaccendere gli animi e i cuori dei napoletani», è la speranza affidata al nuovo allenatore, appunto ex calciatore portoghese, Sergio Conceicao. Quanto al passato, possono aver pesato anche alcuni dissidi fra il presidente Aurelio De Laurentiis e il mister Rino Gattuso? «Chissà, è possibile; magari può aver inciso anche quella tensione, che alla fine riesce a bloccarti le gambe nei momenti topici. Ora, affrontiamo probabilmente un anno di rifondazione: vedremo quello che succederà e cosa ci porterà…».