Nazionale, Ventura carica Insigne obiettivo: mettere ko la Spagna


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Lui sa come si fa. È vero che il 24 marzo 2016 a Udine era solo un’amichevole, ma Lorenzo Insigne alla Spagna ha già segnato. È anche vero che l’ultima vittoria dell’Italia in terra spagnola è targata Cartagine (l’ultimo successo è arrivato 68 anni fa), ma dopo l’Europeo del 2016 sembra che il trend possa essere invertito. Nel 2-0 dello Stade de France di Parigi Insigne scese in campo solo per 8′ (subentrando a Eder), ma quella non era ancora la sua Italia.

In panchina c’era Antonio Conte che alle vie di fuga sugli esterni preferiva la densità in mezzo e il sacrificio di due terzini a tutto campo. Oggi, con Giampiero Ventura, la musica è cambiata. Come interpreti e spartito di gioco. Il nuovo ct, quello che si era detto eccitato al momento della nomina e si è confermato eccitato pensando alla sfida con la Spagna, è uno al quale il calcio verticale e spettacolare piace eccome. Ecco perché, per Ventura, Insigne è molto più di un semplice giocatore. «Sono felice di avere uno come lui. Già da tempo sta facendo benissimo, è importante per noi e per il Napoli. Ha dimostrato di avere maturità e tutte le carte in regola per fare bene».

Il ct acclama l’attaccante napoletano e in ottica Spagna pensa addirittura di rivoluzionare il suo modulo (bye bye 4-2-4?) per valorizzare le qualità dell’esterno azzurro. Quella del 4-3-3, allora, è molto più di una semplice ipotesi. Diversamente, infatti, ci sarebbe il rischio che Insigne fatichi a trovare spazio tra Belotti e Immobile e possa restare inizialmente fuori. «Gli ultimi due in un tridente fanno fatica perché sono punte centrali – ha spiegato il ct azzurro – In ogni caso lavoreremo su varie tematiche in modo da poter cambiare durante una gara, difendendoci ad esempio a tre o a quattro. L’obiettivo è provare a creare una squadra di club all’interno della Nazionale». Quindi Ventura alla Sarri. Il ct dell’Italia, come l’allenatore del Napoli, disposto a cambiare e tornare sulle sue idee tattiche per valorizzare Insigne, proprio come fece il toscano dopo le prime partite giocate con il 4-3-1-2. Trovare soluzioni per far rendere al meglio i giocatori migliori, o quanto meno quelli che secondo quello che sta raccontando quest’inizio di campionato, sono quelli più in forma. Se ci fosse una classifica in merito, Insigne sarebbe certamente in prima fila, perché no, portando in alto la bandiera dei migliori. I numeri, d’altra parte, sono tutti dalla parte di Insigne. Un gol (a Nizza nella gara di ritorno del preliminare di Champions) e tre assist (uno in Coppa e due in serie A) nelle prime quattro gare ufficiali di questa stagione. Numeri che possono sembrare finanche riduttivi rispetto alle prestazioni magnifiche di Insigne. Niente male per un esterno che nel Napoli gioca praticamente a tutta fascia. In attacco sì, ma anche in copertura. Non solo dribbling nello stretto, ma anche recuperi nella propria metà campo.

Meno brillanti sono i numeri relativi alle prestazioni di Insigne con la maglia della Nazionale, ma vanno letti in una certa maniera, perché a vedere solo tre gol segnati si potrebbe storcere un po’ il naso. Non sono state tre reti qualunque. Due in amichevoli di lusso con Argentina e appunto Spagna (peraltro su assist del compagno nel Napoli Giaccherini) e uno in gare ufficiali, ovvero aprendo l’ultima disputata dall’Italia, il 5-0 contro il Liechtestein lo scorso 11 giugno.

Ecco perché Lorenzo sa come si fa e lo sa bene anche Ventura che vorrebbe cucirgli addosso una Nazionale fatta su misura. L’appuntamento di sabato sera a Madrid contro la Spagna è di quelli che non si possono bucare. Avere a disposizione uno come Insigne, uno che sa come si fa a segnare agli spagnoli, è un punto a favore troppo importante per essere accantonato dal ct azzurro.
 

From: Il Mattino.

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