Un dramma dopo l’altro per la famiglia Maradona. Ad un anno e poco più dalla morte di Diego Armando, questa mattina si è spento Hugo, fratello del Pibe de Oro. Anche lui stroncato da un infarto, un fulmine a ciel sereno, inaspettato come fu per il 10 del Napoli.
Napoli, così, piange ancora lacrime argentine. Il club azzurro ha già espresso il proprio messaggio di cordoglio, attraverso i propri canali ufficiali. Parole alle quali si è accodato pochi minuti fa Peppe Pugliese, sindaco di Monte di Procida, comune dell’area flegrea dove Hugo abitava: «Profondamente addolorato dalla scomparsa di Hugo Maradona, fratello di Diego e nostro cittadino. A nome mio, dell’amministrazione comunale e di Procida esprimo il mio cordoglio alla moglie Paola, ai suoi familiari e a tutti i suoi cari. Un uomo calmo, gentile, perbene che siamo orgogliosi di aver avuto qui, sul nostro territorio, per tutto questo tempo. Riposi in pace».
Josi Gerardo della Ragione, sindaco di Bacoli che celebrò le nozze tra l’argentino e Paola, scrive su Facebook: «Bacoli si stringe al dolore della famiglia Maradona per la morte del caro Hugo. Quello delle nozze fu un giorno emozionante e felice. Di Hugo ricorderò la semplicità. Era sempre tra la gente. Ed era diventato un figlio della comunità flegrea. Ricorderò i suoi racconti familiari dell’amato fratello, Diego. Possa riposare in pace».
«La morte di Hugo Maradona è stato un fulmine a ciel sereno. Stava benissimo, un infarto lo ha stroncato a una settimana dalla presentazione di un libro cui siamo andati insieme
poco prima di Natale, quando ci siamo scambiati gli auguri. Stava benissimo. È un gran dispiacere, ancora una volta un lutto per la famiglia e per tutti i napoletani. Perché Hugo da sempre viveva a Licola, era un napoletano doc che ha sempre difeso la memoria del
fratello e i valori della loro famiglia». Lo dice all’Adnkronos Angelo Pisani, avvocato che ha curato gli interessi di Diego.
Assaggiò la vita del calciatore, sfiorando soltanto le fortune del fratello maggiore, poi ci provò con la politica. Hugo si candidò nella lista civica Napoli Capitale, per Catello Maresca. A promuovere la sua candidatura, lo scorso luglio, fu Enzo Rivellini, ex parlamentare del Pdl, che oggi ricorda: «Ho sentito Hugo qualche settimana fa, era amareggiato perchè si sentiva napoletano e non aveva avuto la cittadinanza per tempo. A lui questa cosa pesava.
«Hugo – racconta all’Adnkronos Rivellini – era un napoletano vero, come il fratello d’altronde, e si sentiva tale. Ha sposato un’italiana, aveva figli italiani, stava qui da decenni e per colpa delle solite lungaggini burocratiche di questo Paese strano non aveva ricevuto ancora la cittadinanza. Ora ci ha lasciato per un infarto fulminante, se ne è andato così, all’improvviso», dice Rivellini, rievocando senza saperlo l’inno del Napoli, Un giorno all’improvviso, che i tifosi azzurri cantano la domenica ora per celebrare una vittoria della squadra di mister Spalletti.
«Nei giorni scorsi Hugo – dice Rivellini – aveva avuto qualche segno di una malattia di stagione, la notizia della sua morte è stata una doccia fredda. Se ne è andato il nostro numero 9 e mezzo, come lo abbiamo definito con affetto quando gli regalammo la maglietta di Napoli Capitale in occasione della sua candidatura. Gli assegnammo il 9 e mezzo, perchè il 10 appartiene all’inarrivabile Diego. E Hugo scherzava sempre sul nostro regalo, dicendo che lui era stato più forte di Diego…».