«Ogni comportamento non in linea con i principi di civiltà ed educazione, da sempre perseguiti da questo club, sarà osteggiato con forza. Non vogliamo, e lo sottolineiamo, dare visibilità a soggetti che nulla hanno a che fare con il nostro ambiente e, pertanto, senza clamori né generalizzazioni, agiremo nelle sedi competenti affinché l’immagine del club e della città di Bergamo siano tutelate». Così, con un comunicato, l’Atalanta prende posizione dopo il caso degli insulti razzisti dagli spalti a Kalidou Koulibaly – «negro di m…» – mentre il difensore del Napoli rientrava degli spogliatoi al termine della partita di ieri.
Anche la federazione calcistica senegalese si è espressa sul triste episodio, criticando aspramente la curva atalantina: «Come da loro tristi abitudini, alcuni tifosi bergamaschi, dell’Atalanta, hanno ripetuto ancora una volta le loro sciocchezze umane pronunciando insulti spregevoli e razzisti rivolti al nostro capitano e leader Kalidou Koulibaly. Questi idioti senza cervello non devono avere posto in uno stadio. Forza Kalidou, il popolo senegalese ti sostiene con tutto il cuore e si presenta come un solo uomo per essere orgoglioso del tuo coraggio, della tua fierezza, della tua esemplarità e della tua appartenenza alla nostra razza e al nostro Paese. Capitano coraggioso, non ti raggiungeranno mai».
«L’hai detto tu stesso durante il ricevimento al palazzo della Repubblica dopo la nostra vittoria della Coppa d’Africa – sottolinea la federazione senegalese -, “Siamo uccisi ma non disonorati”. Il Senegal e l’Africa sono orgogliosi di te. Sei l’irrefrenabile difensore del nostro colore, della nostra identità e della nostra cultura. Ecco perché sei più bello e più forte».