Cinque anni di Juventus chiusi come si chiude un libro appena finito. Senza rimorsi e con la voglia di cominciarne subito un altro. Ma prima della maglia bianconera, la storia calcistica di Federico Bernardeschi era partita da Sud, da una stagione a Crotone vissuta in prestito ma da protagonista: «Amavo le partite del campionato Primavera. Durante un Atalanta-Fiorentina rimasi folgorato da questo ragazzetto che sapeva mettersi in mostra, tentava sempre la giocata, faceva da leader. Quando ci fu l’occasione di portarlo a Crotone feci di tutto per averlo». Massimo Drago ha battezzato Bernardeschi nel calcio professionistico, portandolo in B dal vivaio della Fiorentina e dando il via alla sua carriera: «Accettò con entusiasmo di venire a Crotone, ma all’inizio era titubante. Dopo il debutto mi disse «Mister, se questa è la Serie B io non sono pronto, faccio fatica». Gli dissi di non preoccuparsi, non aveva neppure 20 anni. Di solito servono cinque o sei mesi per abituarsi, lui ci mise poche settimane e segnò il primo gol alla prima da titolare» racconta ai microfoni del Mattino.
La grande stagione con la maglia del Crotone non bastò per la promozione: «Segnò 12 gol alla fine di quell’anno, anche grazie a lui andammo ai playoff» ricorda Drago, che lo aveva immaginato ideale nel suo 4-3-3 «Ma anche nel 4-2-3-1 di Luciano Spalletti non avrebbe problemi, è un calciatore che deve giocare in quella zona di campo e tatticamente può dare una grande mano». Un’operazione di cui fidarsi, quindi. «Un’opportunità sia per gli azzurri che per Federico: a Napoli potrebbe esprimere tutto il talento che ha e che spesso a Torino non si è visto». Per quale motivo? «Credo fosse semplicemente una questione tattica, ha giocato a volte in un ruolo non suo ma senza dare mai problemi. È anche un uomo spogliatoio, lo sa bene anche Mancini che in nazionale non se n’è mai privato».
Il Napoli lo avrebbe preso volentieri già dalla Fiorentina. Poi, nell’estate del 2020, quello scambio mai concretizzato con Arek Milik. Ora la possibilità di ritrovarsi a costo zero dopo un periodo no, lontano dai fasti di Firenze. «A volte può dare l’impressione di essere un calciatore spocchioso, ma vi assicuro che non è così» continua Drago «Lo seguo sempre con affetto, ci siamo sentiti in occasione del suo ultimo infortunio importante: lo chiamai per fargli gli auguri, ho ritrovato il ragazzo che era già con noi a Crotone. Secondo me Napoli può essere la piazza giusta dove ritrovarsi ed esaltare le sue qualità: lo pensavo con Gattuso, lo penso ancora di più con Spalletti, da esterno destro con piede invertito può fare la differenza. E poi porterebbe con sé l’esperienza di cinque anni di Juventus con scudetti e coppe vinte: una qualità che non si compra al mercato».