Il primo passo è stato fatto. Ne mancano tanti, ma il Centro Paradiso a Soccavo è tornato a vedere un po’ di luce. Il campo di allenamento che fu di Maradona non era solo un centro sportivo: fu il campo base di tutti i successi azzurri dell’era Ferlaino, la casa dei campioni che arrivavano ma anche il punto di riferimento di accaniti tifosi che a Soccavo potevano toccare il cielo con un dito. E, come negli anni splendenti, il Centro è diventato poi simbolo della decadenza napoletana, abbandonato a se stesso per diciott’anni: le porte si chiusero nell’estate 2004, quando il Napoli fallì.
Qualcosa, pero, si muove. Grazie soprattutto ai tifosi che il Centro Paradiso non l’hanno mai dimenticato. L’Associazione Paradiso è nata ufficialmente nel 2021, ma i suoi componenti storici vanno avanti ormai da tempo per provare a riportare alla luce quel mix di campi e storia che da Soccavo non si muove. «Siamo partiti nel 2019 perché volevamo riportare Maradona a Soccavo. La vita ha deciso che non doveva essere così, ma da allora stiamo provando a fare qualcosa di concreto» le parole di Salvatore Cierro, presidente dell’Associazione che nelle scorse ore si è armata di buona volontà per il primo vero appuntamento della nuova fase.
La messa in sicurezza era il primo passo per una struttura che da anni passa di mano in mano. «Abbiamo ripulito tutto» racconta Cierro. Classe 1991, lui Maradona non l’ha nemmeno mai visto giocare. Ma è di Soccavo e per chi nasce e cresce lì il Centro Paradiso è un tarlo nel cuore e nella testa. «È stato bello per noi vedere il ritorno di Dalma Maradona qualche mese fa per le riprese del film documentario su Diego». Un’opera di pulizia portata avanti alla fine di anni difficili: trovare il vero proprietario del Paradiso sembrava impossibile. Poi la situazione è stata chiarita ed è stata fatta anche una stima della struttura sorta agli inizi degli anni 70: 3 milioni di euro. .
Il fine dell’Associazione è ancora tutto da decidere. «Innanzitutto far luce sulla vicenda» esordisce Cierro. «E ridare nuova luce al Paradiso. Poi vedremo cosa accadrà: domattina potrebbe arrivare un investitore esterno e acquisirlo. Fortunatamente ci sono dei vincoli di utilizzo da rispettare con il Comune e la Regione. Da anni parliamo con le istituzioni: dalla Regione ai sindaci, de Magistris e Manfredi, grazie agli assessori allo sport. Vedremo se arriverà un aiuto». Ma c’è un’idea ambiziosa: «Ci piacerebbe fare del Centro Paradiso un punto di riferimento che metta insieme la società di De Laurentiis – con cui abbiamo parlato – e i tifosi. Sulla nostra pagina Facebook è già partita una raccolta fondi e un crowdfunding per cominciare dal basso. Proveremo a mettere su una Fondazione che possa supportare l’idea, sperando che tutti i tifosi del Napoli vogliano darci una mano».