Il gigante Kim Min-jae, pilastro in quest’ultima stagione della difesa del Fenerbahce, sarà lui a sostituire Koulibaly che si è accasato al Chelsea. Il terzo sudcoreano in arrivo nel campionato italiano: il primo fu Han, che giocava a Perugia e segnò a Buffon il gol del 2-1 che eliminò con la Corea del Sud gli azzurri dal Mondiale 2002 e il secondo Lee Seung-wool che nel 2017 arrivò al Verona.
Kim si è già ambientato al clima calcistico europeo giocando con il Fenerbahce e partecipando anche alle coppe europee con il club di Istanbul (6 presenze in Europa League, esordio contro l’Eintracht Francoforte). Molto forte fisicamente, difficile da superare nell’uno contro uno anche per la capacità di tenere la posizione e il suo grande senso tattico.
Una stagione positiva con la squadra turca che l’aveva acquistato per circa 4 milioni dal Beijing Gouan, un club cinese. Un centrale difensivo molto possente, alto 1 metro e 90, grande forza fisica ma anche una buona velocità. Attento a tenere la linea, bravo da un punto di vista tattico, ottimo senso della posizione e abile nel gioco aereo: va sempre a saltare sulle situazioni di palle inattive e l’anno scorso ha segnato un gol con la squadra turca contro il Konyaspor.
Venticinque anni, difensore arcigno, difficile da superare: già 42 presenze e 3 reti con la nazionale sudcoreana, un punto di forza della Corea del Sud (ha vinto la coppa d’Asia Orientale nella finale contro il Giappone ed è stato uno dei grandi protagonista della nazionale). Il suo piede migliore è il destro ma nella difesa a quattro può giocare indifferentemente sia sul centro-destra che sul centro-sinistra nella posizione che era occupata nel Napoli da Koulibaly.
Un difensore completo e duro al punto giusto negli interventi. Molto forte nel gioco di testa, ottimo senso dell’anticipo, pulito nell’impostazione palla a terra dal basso: con il Fenerbahce ha mostrato in questa stagione un’ottima continuità di rendimento. In precedenza ha vinto due volte il campionato coreano con il Jeonbuk Hyundai.
Laureato in economia aziendale, ha 498 mila follower su Instagram. Fa parte di una famiglia di sportivi, li fratello maggiore gioca in porta, il padre praticava judo, ama andare in bicicletta e i tatuaggi, in petto ne ha uno enorme: «Carpe diem». Kim un cuore d’oro: nel 2021 donò 50 milioni di won sudcoreani (circa 37 mila euro) alla Purme Foundation, nata per aiutare i bambini disabili in Corea del Sud ed è stato poi nominato ambasciatore dell’organizzazione.