Napoli, c’è Mignolet se salta Kepa: frenate per Raspadori e Zielinski


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inviato a Castel di Sangro 

Il portiere. A tutti i costi il portiere. Kepa sa di poter rinascere a Napoli, dopo l’anno in ombra al Chelsea. Il punto è che non è semplice e rapido far combaciare i tasselli dell’operazione, soprattutto perché De Laurentiis ha spiegato che senza il contributo al pagamento dell’ingaggio da parte dei Blues, l’operazione può anche saltare. Insomma, la scelta è caduta sul portiere basco che si ammutinò contro Sarri rifiutandosi di uscire dal campo nella finale Coppa di Lega inglese.

Lo stipendio è faraonico, superiore agli 8 milioni di euro: il Napoli può arrivare a 2,5 e poi si ferma. Motivo per cui la caccia al portiere giusto non si ferma mai. E non è un caso che ieri mattina c’è stata un’altra call con gli agenti di Simon Mignolet, 34 anni, attualmente al Bruges e un passato anche al Liverpool: in effetti, il nome giusto per non complicare le relazioni con Meret che, in queste ore, è sui carboni ardenti. Perché dovesse davvero chiudersi l’affare Kepa (sarebbe un colpo grosso per davvero, anche la Lazio lo ha inseguito a lungo), il Napoli si troverebbe a gestire un caso spinoso come quello di Meret che chiederebbe di andar via. Come Federico Pastorello ha ampiamente fatto capire rifiutando di firmare un contratto che il Napoli ha invece già sottoscritto. Anche perché, lamentano dall’entourage di Meret, se davvero il Napoli punta su Kepa, vuol dire che sono cambiate le carte in tavola: al momento del rinnovo, Meret era al centro del progetto. 

De Laurentiis sa che per chiudere con il Sassuolo ora basta solo una telefonata con l’ad Carnevali. Il manager Tinti non porrà aut aut al club emiliano ma non è facile tenere a freno le ambizioni di Raspadori, rinviando il grande salto di un anno. Ma adesso, né Inter né Juventus possono spendere i 35 milioni che chiede il Sassuolo. Solo il Napoli potrebbe, ma De Laurentiis oltre i 30 non vuole andare. E non è semplice limare la distanza. Così come non è facile spingere Zielinski ad accettare il West Ham: chiaro che anche qui il polacco vuole che ci sia un importante adeguamento dell’ingaggio (a Napoli prende oltre 4 milioni) ed è questo il tasto dolente di una operazione che ha bisogno ancora di qualche giorno per poter entrare davvero nel vivo. Chiaro, solo l’addio di Zielinski darebbe il via libera all’operazione Raspadori. Simeone e il Verona sanno di dover pazientare ancora: tutto è definito, ma ora c’è l’ultima call tra Galliani e De Laurentiis per definire gli ultimi dettagli dell’affare Petagna. Il Monza non se lo lascerà sfuggire, ma è evidente che cerca di risparmiare qualcosa. In ogni caso, la cessione è in dirittura d’arrivo. Il Napoli ha provato anche a offrire Ounas al Monza ma non c’è stata risposta positiva. 

Nella faccenda Fabian iniziano a volare gli stracci: il Napoli considera scorretto il comportamento degli agenti dello spagnolo che, nonostante il vuoto di offerte, si ostinano a rifiutare ogni proposta di rinnovo. Perché sul tavolo c’è una offerta che Fabian non intende accettare. Chiaro, c’è la voglia di andare via a zero tra un anno. Ma come più volte raccontato, Fabian sta facendo male i suoi conti: perché il braccio di ferro stile Milik è alle porte. Certo, sarebbe un danno per Spalletti che magari tenterà l’avvicinamento diplomatico “pro domo sua” ma davvero si rischia un caso Milik-2. Tutte le faccende lasciano in bilico un bel po’ di situazioni: i procuratori di Lo Celso hanno bussato ancora una volta ieri alla porta di Giuntoli, spiegando che al Tottenham non vuole più stare. Ma la risposta è stata secca: sì solo se i londinesi si accollano parte dell’ingaggio. Motivo per cui è tutto in stand by. E Barak? Ovvio, piace. Ma non tantissimo. Ovvero, c’è stato un discreto raffreddamento della pista. 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/mercato_napoli_mignolet_kepa-6846393.html

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