Inviato a Castel di Sangro
«Napoli ma quanto ci siamo divertiti?!». Per Dries Mertens è questo il momento. Il momento del coraggio di prendere le parole giuste, provarci almeno, e dire addio al Napoli. Al Napoli, ma non a Napoli. «Perché ho deciso di tenere la mia casa». La casa di Palazzo Donn’Anna, a Posillipo. Se ne va quasi in punta di piedi. Proprio come era arrivato. Ma non come ha vissuto questi anni napoletani: e raccoglie tutte le sue emozioni in tante immagini, dai gol (ovvio) ma anche dalle voci dei tifosi, come quando canta il suo nome Ciro Ciro chiuso nella sua auto mentre attorno tutti la prendono d’assalto. Nel video stringe in braccio il suo bimbo adorato. «Cari napoletani, concittadini miei, sapevo che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato ma non ho mai saputo quanto sarebbe stato difficile per me. Salutare questa città che mi ha amato e aiutato nei momenti difficili e meravigliosi». Non dà colpe, non cita De Laurentiis, non fa nomi di allenatori. «La mia partenza non è stata come avrei voluto io», ovvero con l’abbraccio dello stadio. «I record e le vittorie saranno nei libri ma le persone e la città rimarranno per sempre nel mio cuore. Sono molto orgoglioso che mio figlio Ciro sia nato a Napoli e quando andrà in giro per il mondo sarà sempre un napoletano. Io non sono nato qui come lui ma per nove anni sono stato un napoletano ed è per questo che ho deciso di tenere la mia casa sul Golfo così posso ritornare sempre. Alla società, alla gente, ai tifosi e ad ogni napoletano posso solo dire grazie. La mia partenza non è stata come avrei voluto io, per me non è un addio ma soltanto un arrivederci».
Facile capire cosa sta provando adesso Dries, come quel bacio con Kate e lo sfondo del golfo di Napoli in ogni immagine, siano una dichiarazione d’amore eterno per la città che lo ha adottato. È finita come finisco tante cose. Ora sarà di nuovo la caccia al colpevole, dalla mail inviata dai legali con la richiesta choc di 8 milioni di euro per un anno che ha condizionato ogni cosa. Poi l’offerta di De Laurentiis rifiutata. Mertens non entra nei dettagli, non è questo il momento. Non ha intenzione di fare polemica. L’unica cosa che conta è il suo distacco dal Napoli, da quella che è stata la sua seconda pelle. La casa a Napoli può essere indizio del suo futuro in Italia. Ma è il colpo di grazia di chi non aveva ancora capito che è finita. È finita da giugno. Non ci saranno colpi di scena.