Due vittorie, 9 gol segnati e due subiti, Napoli a razzo nelle prime due partite contro Verona e Monza. Poi due pareggi, un solo gol segnato e uno subito nelle ultime due gare contro Fiorentina e Lecce. Una frenata degli azzurri, in maniera particolare nella sfida al “Maradona” contro la neopromossa allenata dall’ex Baroni. Spalletti mercoledì sera ha modificato inizialmente modulo proponendo il 4-2-3-1 invece del 4-3-3 e cambiato sei pedine nella formazione iniziale facendo esordire dal primo minuto quattro nuovi Ostigard, Olivera, Ndombele e Raspadori e il Napoli nel primo tempo ha avuto difficoltà a costruire la manovra rischiando qualcosa di troppo contro il Lecce.
E ora alle porte c’è la Lazio dell’ex Sarri, raggiunta nel recupero dalla Samp con la rete di Gabbiadini (anche lui un ex azzurro) e che sabato scorso all’Olimpico aveva travolto l’Inter. L’orientamento di Spalletti è di riproporre domani in avvio il 4-3-3, anche se il tecnico andrà avanti comunque tenendo presenti tutti e due i sistemi di gioco e sceglierà di volta in volta quello che riterrà più opportuno. Oggi nella rifinitura è prevista la verifica della formazione da schierare contro la Lazio: ieri alla ripresa degli allenamenti il gruppo è stato diviso in due con il lavoro di scarico in palestra per chi ha giocato mercoledì sera e sul campo per tutti gli altri. Quindi contro la Lazio ritorno dal primo minuto per Lobotka e Zielinski, inseriti in avvio di ripresa contro il Lecce al posto di Ndombele e Raspadori: lo slovacco da playmaker assicura geometrie alla squadra e aumenta la qualità del palleggio con la pulizia dei passaggi, il polacco da mezzala è molto incisivo quando punta verso la porta avversaria ed è prezioso anche nel lavoro di copertura. Centrocampo a tre che all’Olimpico dovrebbe essere completato da Anguissa mezzala destra, il francese prezioso in copertura, anche se l’altra possibilità è rappresentata da Elmas. Una formula, quella con i tre centrocampisti, che assicura più equilibrio al Napoli e una maggiore compattezza tra i reparti perché così la squadra riesce a mantenersi più corta: centrocampo a tre, quindi, come quello della Lazio di Sarri, un atteggiamento speculare in campo, la qualità del palleggio potrà fare la differenza. Aspetto del gioco questo che passa anche attraverso la partecipazione dei difensori nell’uscita dal basso e in tal senso anche il ritorno di Mario Rui da terzino sinistro sarà importante proprio per la sua precisione negli appoggi e la capacità di tagliare il campo verso il centro per dialogare con i centrocampisti o cercare direttamente l’esterno. Molto probabile il ritorno dal primo minuto di Rrahmani al fianco di Kim, anche se Ostigard ha fatto bene contro il Lecce ed è stato il migliore tra gli acquisti schierati dal primo minuto contro il Lecce. La sensazione è che domani Spalletti, davanti a Meret, riproporrà la linea a quattro difensiva schierata nelle prime tre partite contro Verona, Monza e Fiorentina.
In attacco Osimhen che dopo la rete al Verona e quella al Monza è rimasto all’asciutto contro Fiorentina e Lecce e punterà a sbloccarsi all’Olimpico contro la Lazio. Ballottaggio per le due maglie di esterni tra Lozano (favorito) e Politano a destra e Kvaratskhelia (favorito) e Elmas a sinistra (un ruolo dove può giocare anche Raspadori, anche se la prima opzione per lui resta quella di trequartista alle spalle della punta centrale). Contro il Lecce hanno giocato inizialmente Politano e Elmas, buone le loro prestazioni in maniera particolare quella del macedone che ha realizzato il gol del vantaggio azzurro. Buono anche l’impatto di Lozano che ha dato nuova vivacità al reparto offensivo nel finale, è stato invece ben controllato Kvaratskhelia che non è riuscito a fare la differenza nell’uno contro uno.